Il diritto di prelazione sussiste se si vuole vendere a un estraneo.se la mamma ha venduto la sua quota al figlio ( e in questo mi si consenta qualche dubbio, anche se è possibile), la stessa doveva informare ufficialmente anche gli altri coeredi.
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Il diritto di prelazione sussiste se si vuole vendere a un estraneo.se la mamma ha venduto la sua quota al figlio ( e in questo mi si consenta qualche dubbio, anche se è possibile), la stessa doveva informare ufficialmente anche gli altri coeredi.
Se è vero, non puoi continuare a scrivere che la prelazione esiste nel caso di vendita a un altro coerede.è vero
Quella che continui a riproporre non entra nel merito del diritto di prelazione che pacificamente è escluso nel caso di vendita a un coerede.ritorniamo alla solita interpretazione
Quando il coerede vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa! Un altro coerede non è un estraneo.il diritto di prelazione è una opportunita prevista per tutti gli eredi,
Si, confermo, il diritto di prelazione, si può far valere solo se si vende a terzi. Ma il quesito che avevo posto non riguarda il diritto di prelazione, riguarda la Simulazione dell'Atto di vendita. Cioè, dimostrare che è una vendita che in effetti dissimula una vera e propria donazione.Quando ci si incaponisce si perde l'elasticità mentale.
Erede (in comunione) che intende vendere ad un estraneo = gli altri hanno prelazione
Erede che intende vendere ad un coerede= gli altri non hanno diritto di prelazione.
Si, confermo, il diritto di prelazione, si può far valere solo se si vende a terzi. Ma il quesito che avevo posto non riguarda il diritto di prelazione, riguarda la Simulazione dell'Atto di vendita. Cioè, dimostrare che è una vendita che in effetti dissimula una vera e propria donazione.
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