griz

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Griz Gianco ma non vi rivolta lo stomaco quando sentite che dei pseudo colleghi si comportano cosi? secondo me quando si studiano le materie a seconda di esse, sarebbe giusto che i professori facessero anche delle lezioni di etica.
L'etica o per essere precisi il senso del rispetto dell'etica non può essere insegnato a scuola, fa parte dell'educazione dell'individuo, esiste un codcie etico scritto che il professionista dovrebbe rispettare e nel momento in cui si rileva una mancanza esiste la commissione disciplinare nel collegio di appartenenza
 

Gianco

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Comunque non è la prima volta che sento che un professionista si fa pagare per fornire il tipo di frazionamento approvato e poi, se gli vengono richiesti, si fa pagare ulteriormente per completare l'operazione con l'apposizione dei picchetti sulle nuove dividenti e/o sui confini del mappale intero. Chi opera in questo modo si dimostra poco serio perché, scindendo l'operazione, si fa pagare in due trance raggiungendo un importo maggiore.
Questo può succedere fino a quando trova il cliente disponibile e poco accorto.
 

FROST

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Questa è l'esatta fotocopia di ciò che sta succedendo a me, io e la mia famiglia non abbiamo voglia di "rogne" facciamo finire la storia e poi faremo i nostri passi, purtroppo non abbiamo nulla di scritto ma numerosi testimoni coinvolti, valuteremo !
 

Gianco

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@FROST, potresti inviargli una raccomandata e per conoscenza al Presidente del Collegio dei Geometri provinciale, riepilogando per sommi capi che tu gli hai commissionato il frazionamento e che lui ha provveduto a fornirti l'elaborato (nel quale è indicato che i nuovi vertici sono materializzati da: picchetti di ferro (pf) o spigolo di recinzione in rete metallica, muratura o di fabbricato) e solleciti il completamento della sua prestazione professionale con la materializzazione dei vertici delle nuove dividenti.
Sono convinto che avrai sorprese!
 

griz

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che lui ha provveduto a fornirti l'elaborato (nel quale è indicato che i nuovi vertici sono materializzati da: picchetti di ferro (pf) o spigolo di recinzione in rete metallica, muratura o di fabbricato)
appunto: quello che non capisco è come abbia fatto a rilevare il frazionamento senza appoggiarsi a capisaldi sul terreno, anche provvisori e che ora non si trovino, se li è portati via?
 

Gianco

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appunto: quello che non capisco è come abbia fatto a rilevare il frazionamento senza appoggiarsi a capisaldi sul terreno, anche provvisori e che ora non si trovino, se li è portati via?
Potrebbe avere fatto il rilievo appoggiandolo ai punti fiduciali e/o anche a ai trigonometrici, poi esteso all'oggetto del rilievo, perimetro o triplici, coincidenti o meno con i triplici catastale, studiato il frazionamento sulla particella desunta analiticamente dalla mappa digitalizzata. Il risultato sarebbe approvabile, ma se non materializza i nuovi vertici sul terreno, il frazionamento potrebbe essere campato in aria. Generalmente il catasto approva tutto, basta che non ci siano scarti eccessivi sui PF, anche se non materializzati, calcolati a tavolino o inesistenti (mi è capitato di trovare PF utilizzati ed inesistenti, completamente inventati). Il problema è verificare se i nuovi vertici dichiarati sono "materializzabili" o sono inventati a tavolino.
 

griz

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Potrebbe avere fatto il rilievo appoggiandolo ai punti fiduciali e/o anche a ai trigonometrici,
si, un lavoro solo sulla carta, il catasto riceve da un professionista che ha sicuramente dichiarato la consistenza dei vertici delle nuove linee ed approva, non può fare altro però non ho mai visto lavorare così
 

Gianco

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Purtroppo il catasto interviene solo se trova discordanza fra il rilievo dei PF, poi gli puoi proporre cose incredibili che non si prende la briga se il tuo risultato va in contrasto con qualcun'altro.
Ho sotto mano una mini lottizzazione interna al centro urbano di Quartu perimetrata da una strada e per tre lati da vecchi confini materializzati da fabbricati esistenti da oltre 60 anni. La proprietà la conosco personalmente perché era dei genitori di un mio amico di vecchia data facente parte della cricca dei primi balli con le amichette. Conosco perfettamente tutta la storia perché circa 10 anni fa ho presentato una variante della lottizzazione per sanare alcuni assestamenti adottati in fase di realizzazione. Purtroppo un lotto, quello del fratello, ha sconfinato circa 5 m su un'area a verde comunale e quindi, sebbene io abbia proposto una soluzione, c'è stato un po di casino fra i fratelli, eredi dei titolari. Pertanto il mio coetaneo, che successivamente ha messo in causa i fratelli, ha segnalato il problema al comune, imponendo il ripristino dei confini. Poiché non c'era alternativa, sembra che qualcuno ha modificato i tipi mappali adiacenti, traslando la parte del confine fra il verde comunale con i fabbricati adiacenti, dichiarando gli stessi traslati di circa 2,50 m costituendo così una superficie tale da poter compensare la superficie occupata. Purtroppo dopo questo tipo, diciamo "sbagliato" ne è seguito un'altro che ha dichiarato una linea congiungente un vertice esatto con quello del tipo precedente, "sbagliando" doppiamente il suo tipo. La cosa strana è che sia i PF che i vertici vecchi non modificati corrispondono alla realtà.
Ho preparato un elaborato grafico con una perizia dettagliata ed i prossimi giorni contatterò i dirigenti per portargli ed illustrargli la "patata bollente". Chissà come potranno risolverla. A mio parere dovranno richiamare i colleghi e pretendere la rettifica: ne vedremo delle belle!
 

FROST

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Gianco, ricorro ancora a te, dopo aver fatto il frazionamento, si pone il problema della divisione fisica delle due pm. L' acquirente del giardino diventato terreno edificabile da la sua disponibilità a montare una recinzione di cantiere per salvaguardare l' altra pm dove c'è la villetta, fino a fine lavori per poi concordare una recinzione comune. Arriviamo al rogito della villetta, il confinante cambia idea "la monterò quando mi pare" sempre supportato dal suo architetto che prima era disponibile. L' acquirente della villetta mi chiede almeno una recinzione prima del rogito, detto fatto, visto che chi ha fatto il frazionamento ed è sempre l' architetto di parte dell' altro (che avevo già pagato) mi ha chiesto un supplemento di prezzo per mettere i due pacchetti, mi rivolgo ad un'altro geometra, che fa la misurazione e mi fa montare la rete.
L' architetto di cui sopra fa' controllare la misurazione e naturalmente trova una differenza:
Su un tratto lineare di 35mt, sono 4cm da un punto e 9 cm dall' altro. La pm ha una superficie di 1211 mq. Cosa faccio? Rimedio, c'è una tolleranza? O litigo. Questo si fatto pagare profumatamente e non ha messo nemmeno due chiodi!
 

Gianco

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Professionista
L'incaricato, peraltro pagato, che ha presentato e firmato il tipo di frazionamento avrebbe dovuto indicare anche i nuovi vertici con l'apposizioni di segnali chiari, generalmente picchetti, chiodi in ferro o segnali miniati, compresi nel suo incarico. Poi, può essere che successivamente i segnali spariscano e lui abbia difficoltà a ripristinarli. A quel punto un altro professionista o lui stesso se dovesse ripristinare i punti, matematicamente identificabili con precisione, praticamente sarebbero soggetti alle tolleranze dovute alle imprecisioni centimetriche legate sia al rilievo dei punti d'appoggio, le cui coordinate sono soggette anch'esse a tolleranze ed al tracciato dovuti alla verticalità della palina ed all'affissione del picchetto sul terreno in presenza di pietre fuorvianti.
Per quanto su esposto la tolleranza fra due misurazioni di precisioni appoggiate a punti trigonometrici potrebbero oscillare tranquillamente di 50 cm. Mentre se riconducibili a tipi di aggiornamento dei quali è responsabile il tecnico redattore, possono oscillare attorno ai 10 cm. Se invece esistesse una planimetria con le misure del perimetro, dettagliate, arrotondate ai 5 cm, sottoscritta da un tecnico garante, dovranno corrispondere alla certificazione.
 

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