Gianco

Membro Storico
Professionista
Certamente la richiesta di slaccio sarebbe perseguibile, ma se uno fosse costretto a non pagare le utenze per problemi economici con il conseguente loro slaccio, non potrebbe essere perseguito o no? Sicuramente questa opportunità sarà stata prospettata, ma non ricordo la conclusione.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
se uno fosse costretto a non pagare le utenze per problemi economici con il conseguente loro slaccio,
Se il proprietario, al quale sono intestate le bollette, non le paga e i Fornitori staccano le utenze, il risultato finale è sempre lo stesso.
Seppure indirettamente, il locatore priva l'inquilino di energia elettrica, gas e acqua.

Sull'argomento si era espresso l'esperto Ollj in questa discussione:
 

kRel

Membro Junior
Proprietario Casa
Nel mio contratto non è indicato chi deve farsi carico delle utenze, ma se in quattro anni e mezzo le utenze le ha pagate l'inquilino, ciò non implica di per se la volontà dell'inquilino di farsene carico ?

Nel caso in cui nel contratto non sia riportato nulla, che un inquilino non abbia mai pagato nessuna fattura e che il proprietario abbia disdettato l'utenza, si configura il distacco arbitrario da parte del locatore, quindi varrebbe l'art. 392 C.P.

Altro caso potrebbe essere quello in cui pur non essendo riportato nulla in contratto riguardo le utenze, l'inquilino le abbia sempre pagate: ciò dimostra un accordo accettato, o quantomeno la volontà dell'inquilino di farsene carico. È uno stato di fatto che associato ad una richiesta formale all'inquilino di intestarsi le utenze con termini ragionevoli per provvedere, dovrebbe discaricare il locatore dal distacco arbitrario.

Magari si potrebbe dissertare su chi debba farsi carico dei costi di voltura...

EDIT
Hanno ragione tutti i partecipanti al forum che segnalano decine di sentenze sfavorevoli al locatore, le ho lette superficialmente anch'io, ma non è detto che tutte le sentenze, per casi diversi, debbano per forza essere uguali....
 
Ultima modifica:

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
se in quattro anni e mezzo le utenze le ha pagate l'inquilino, ciò non implica di per se la volontà di farsene carico ?
Volontà non significa obbligo.
L'inquilino potrebbe sostenere che finora le ha pagate per sua libera iniziativa, ma non essendovi un obbligo esplicito a suo carico non le pagherà più.

Nei contratti è opportuno (e secondo me doveroso) stabilire con esattezza gli adempimenti a cui si obbliga il conduttore sottoscrivendo quel contratto di locazione.

ciò dimostra un accordo accettato, o quantomeno la volontà dell'inquilino di farsene carico.
Secondo me dimostra la volontà (che non è un obbligo, e può essere temporanea) dell'inquilino di farsene carico.
Ma è arduo dimostrare un "accordo accettato" se nulla è stato scritto e firmato in proposito.

Finora abbiamo fatto tante ipotesi esprimendo le nostre opinioni: per pareri più autorevoli dovresti consultare un avvocato esperto in contratti di locazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se il proprietario, al quale sono intestate le bollette, non le paga e i Fornitori staccano le utenze, il risultato finale è sempre lo stesso.
Seppure indirettamente, il locatore priva l'inquilino di energia elettrica, gas e acqua.
Certo, però se l'accordo è riportato nel contratto e normalmente il conduttore paga l'onere concordato in modo tracciato, nel momento in cui interrompe quell'accordo, il proprietario dopo averlo sollecitato, dandogli i termini per regolarizzare il debito, dovrebbe essere libero di chiudere le utenze a ragion veduta.
 

kRel

Membro Junior
Proprietario Casa
Volontà non significa obbligo.
L'inquilino potrebbe sostenere che finora le ha pagate per sua libera iniziativa, ma non essendovi un obbligo esplicito a suo carico non le pagherà più.

Nei contratti è opportuno (e secondo me doveroso) stabilire con esattezza gli adempimenti a cui si obbliga il conduttore sottoscrivendo quel contratto di locazione.


Secondo me dimostra la volontà (che non è un obbligo, e può essere temporanea) dell'inquilino di farsene carico.
Ma è arduo dimostrare un "accordo accettato" se nulla è stato scritto e firmato in proposito.

Finora abbiamo fatto tante ipotesi esprimendo le nostre opinioni: per pareri più autorevoli dovresti consultare un avvocato esperto in contratti di locazione.
È un cavillo, ma la legge è fatta di cavilli . . . Penso tu abbia ragione.
Fatto bene a evidenziare che la tua è un'opinione. Non mi aspettavo nulla di più, va benissimo così.
Sentirò un avvocato.
---
La necessità di descrivere con esattezza gli adempimenti a cui si obbliga il conduttore, è ineccepibile, tuttavia era il mio primo ed ad oggi unico contratto, quindi l'ignoranza era molta. Ma sono in buona compagnia, poichè il fac-simile l'ho scaricato dal sito del comune dell'immobile.

Col senno del poi, gli avvocati non farebbero un centesimo

Grazie, un cordiale saluto.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Non lo è! Chi, potendo rivolgersi al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo, compie un reato.
La legge non lascia spazio a forme di autotutela privata violenta.
Certo, però se l'accordo è riportato nel contratto e normalmente il conduttore paga l'onere concordato in modo tracciato, nel momento in cui interrompe quell'accordo, il proprietario dopo averlo sollecitato, dandogli i termini per regolarizzare il debito, dovrebbe essere libero di chiudere le utenze a ragion veduta.
Leggendo il mio intervento, era evidente l'errore del verbo adottato: non chiudere, ma ridurre l'erogazione. Pertanto, l'intervento proposto non rientra nell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Leggendo il mio intervento
Io ho capito dal tuo post n. #31 che il proprietario, a cui sono intestate le bollette, non le paga più (non rileva se per problemi economici o per "obbligare" l'inquilino a volturarle a proprio nome).
se uno fosse costretto a non pagare le utenze per problemi economici

Se le bollette rimangono insolute ad un certo punto energia elettrica, acqua e gas non vengono più erogati, probabilmente dopo un periodo più o meno lungo in cui i Fornitori riducono le erogazioni.

Alla fine l'inquilino rimane senza erogazione di servizi essenziali a causa del mancato pagamento da parte del proprietario, quindi si ricade nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
 

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