Dovendo rispondere a due interventi differenti viene difficile seguire il filo. Io, nel condividere il consiglio di Ollj, abbandono.
 
Mi scuso se pongo una sorta di terzo quesito, ma si aggancia alle risposte finora date.

MI sembra di ricordare che nei trasferimenti mortis causa non intervenga l'obbligo della conformità urbanistico-catastale: in sostanza gli eredi accettando, acquisiscono lo stato di fatto.

Ammesso quanto sopra, questo vale anche in caso di successiva divisione ereditaria?

Mi rendo conto che qui se i fabbricati in questione fossero indivisibili, si configurerebbe una compravendita di quota. Ma se invece fosse possibile una divisione?
 
MI sembra di ricordare che nei trasferimenti mortis causa non intervenga l'obbligo della conformità urbanistico-catastale: in sostanza gli eredi accettando, acquisiscono lo stato di fatto.
Il fatto che l'immobile vada in successione non lo esula dal regolarizzare la sua situazione urbanistica.
 
L'articolo sotto postato conferma indirizzi giurisprudenziali difformi (non mi stupisco...), ma riporterebbe una sentenza di cassazione favorevole alla assimilazione agli atti mortis causa
http://www.studiosiniscalco.eu/publ...itaria-avente-ad-oggetto-immobile-abusivo.pdf

Chiudo comunque l'inciso.

Bene perche il Tribunale di Marsala nel 2006 aveva indirizzo diverso.
Della sentenza di cassazione tuutavia mi stupisce l'equiparazione tra lo scioglimento e un atto mortis causa.. Mah!
 

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