Daniele 78

Membro Storico
Professionista
@quiproquo ho capito cosa intendi come ricchezza ed è vero che la casa non è il metro fondamentale per stabilire quanto uno stia bene ma ad esempio la disponibilità liquida di denaro. Penso che molto saggiamente i vecchi invece di depositarli in Banca se li tenevano in casa (in cassaforte) e facevano bene i soldi li si devono tenere perché in Banca non hai mai la sicurezza che nessuno li tocchi. Addirittura aver e grosse disponibilità in Banca è un problema in quanto per un qualunque controllo fiscale le stesse devono lasciare all'Agenzia delle Entrate o resoconti di tutto quello che fai. Stanno esagerando con i controlli infatti nessuno o fa più niente o se lo fa va altrove a farlo e non in Italia. Bye bye Bel Paese...ecco che fine fanno i capitali.
 
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JERRY48

Ospite
I Soci Fondatori, tutti veneti ed un solo Sardo che sardo non è. Infatti il cognome Sardo è siciliano.
La fondazione di Arborea non è solo merito dei Veneti, ma di un certo duce che qualcosa di meritevole ha fatto. Ha bonificato tutta quella zona paludosa e ha creato lavoro e ricchezza a chi in quel momento non l'aveva. Non è solamente il veneto che manda avanti la 3A e quello sparuto gruppo di veneti che poi si è uniformato e integrato con la popolazione del luogo specifico. Bisogna considerare anche che senza l'Etfas e l'apporto della Regione Sardegna non avrebbero potuto raggiungere i traguardi odierni. Ciao
 
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alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
La fondazione di Arborea non è solo merito dei Veneti, ma di un certo duce che qualcosa di meritevole ha fatto.
E non solo Arborea, pensa alla bonifica delle paludi pontine, alla fondazione di Latina, alla fondazione in 300 giorni di una città come Carbonia che negli anni '50 era, dopo Cagliari, la più popolosa della Sardegna.
......era meglio quando si stava peggio.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Per esperienza a Milano mio papà e mio zio hanno realizzato un palazzo demolendo una struttura esistente (un edificio esistente industriale) ebbene abbattere un immobile costa una barbarità (più di 30.000€) abbattere un piccolo fabbricato civile di un 100/150 mq a macchina mi avevano fatto un preventivo di 6.500€ + IVA. Parlo di edifici non tanto grandi arrivi al massimo ad edifici di 500mq. Se vai su vecchi capannoni di 1000 ma in su per fare degli alloggi voli su 40.000€ in su. Devi considerare che non solo l'abbattimento dell'immobile non civile ma cambiando la destinazione d'uso devi far analizzare il terreno dall' Asl (se contiene sostanze inquinanti sopra soglia) se superano le soglie dopo l'abbattimento devi purificare il terreno (svuotare il sito e portarne di nuovo). Capisci bene che i costi s'impennano e che nel costruire il nuovo immobile dovrai tenerne conto.

Vedi Daniele78, penso che sia venuto il momento di pensare al benessere della collettività e soprattutto al futuro, alle prossime generazioni, ai nostri nipoti e pronipoti. Non possiamo continuare a consumare terreno fertile, come ho già scritto prima, per costruire nuovi capannoni che fra 40, 50 anni dovremo abbandonare in quanto diventeranno obsoleti. Ciò ci porterà a ricercare altre "terre vergini" perché abbattere quello vecchio e bonificarlo non sarà economicamente "conveniente", e così all'infinito. Ci troveremo come nella "Terra dei Fuochi" in Campania, con immobili fatiscenti e con terreni dove non si può più coltivare nulla, perché i prodotti sono pericolosi, sono tossici, e anche dove non lo sono, non si riescono a vendere perché la gente ha giustamente paura.
Con questa premessa non sto dicendo che un imprenditore debba produrre "per la gloria", in perdita, o per avere un monumento o gli venga intitolata una scuola come da tradizione calvinista.
Piuttosto dev'essere compito dello Stato quello di preparare un Programma di Risanamento/Ricostruzione delle aree dismesse concedendo alle imprese che aderiscono delle condizioni di vantaggio e dei congrui contributi economico/finanziari a fronte dei maggiori costi.
Però, però...bisogna riformare prima la politica, la burocrazia. Bisogna avere delle leggi chiare, inasprire le pene per corrotti e corruttori, radiare a vita dai pubblici uffici i politici e burocrati e dalle cariche direttive gli imprenditori corrotti e grandi evasori fiscali.
E' utopia ? Chissà !
 
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JERRY48

Ospite
Il ragionamento è: io come impresa demolisco un'immobile degradato anche regolare (che già a suo tempo aveva versato oneri di urbanizzazione) per una volumetria già a suo tempo realizzata.
Per non citare tutto il tuo intervento ho preso solo questa frase per inserirmi.
Aggiungo, che demolendo un vecchio fabbricato come avete fatto a Milano anche se c'è stato da pagare la nuova destinazione d'uso, si è risparmiato tantissimo per il mancato acquisto di un terreno (abbastanza esteso se sede di un agglomerato industriale). Per quanto riguarda invece la demolizione di una vecchia casa per per poco più di 7.500 €, è una bazzecola sempre considerando i soldi risparmiati per il terreno.
 
J

JERRY48

Ospite
Vedi Daniele78, penso che sia venuto il momento di pensare al benessere della collettività e soprattutto al futuro, alle prossime generazioni, ai nostri nipoti e pronipoti. Non possiamo continuare a consumare terreno fertile, come ho già scritto prima, per costruire nuovi capannoni che fra 40, 50 anni dovremo abbandonare in quanto diventeranno obsoleti. Ciò ci porterà a ricercare altre "terre vergini" perché abbattere quello vecchio e bonificarlo non sarà economicamente "conveniente", e così all'infinito. Ci troveremo come nella "Terra dei Fuochi" in Campania, con immobili fatiscenti e con terreni dove non si può più coltivare nulla, perché i prodotti sono pericolosi, sono tossici, e anche dove non lo sono, non si riescono a vendere perché la gente ha giustamente paura.
Con questa premessa non sto dicendo che un imprenditore debba produrre "per la gloria", in perdita, o per avere un monumento o gli venga intestata una scuola come da tradizione calvinista.
Piuttosto dev'essere compito dello Stato quello di preparare un Programma di Risanamento/Ricostruzione delle aree dismesse concedendo alle imprese che aderiscono delle condizioni di vantaggio e dei congrui contributi economico/finanziari a fronte dei maggiori costi.
Però, però...bisogna riformare prima la politica, la burocrazia. Bisogna avere delle leggi chiare, inasprire le pene per corrotti e corruttori, radiare a vita dai pubblici uffici i politici e burocrati e dalle cariche direttive gli imprenditori corrotti e grandi evasori fiscali.
E' utopia ? Chissà !
Sempre più d'accordo con te, alberto, per quello che hai scritto.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Per non citare tutto il tuo intervento ho preso solo questa frase per inserirmi.
Aggiungo, che demolendo un vecchio fabbricato come avete fatto a Milano anche se c'è stato da pagare la nuova destinazione d'uso, si è risparmiato tantissimo per il mancato acquisto di un terreno (abbastanza esteso se sede di un agglomerato industriale). Per quanto riguarda invece la demolizione di una vecchia casa per per poco più di 7.500 €, è una bazzecola sempre considerando i soldi risparmiati per il terreno.
Sbagli Jerry tu acquisti il vecchio fabbricato (terreno compreso) e poi demolisci e poi paghi il cambio di destinazione d'uso con gli oneri. In realtà è estremamente oneroso. In Milano solo il costo della demolizione e dell'analisi del terreno all'Asl ha ben superato i 40.000€, però l'acquisto del terreno dove sorger a il fabbricato era a parte. Quindi capisci bene che non è una bazzecola. I 7.500 era per un preventivo per un privato qui a Biella (un fabbricato decisamente più piccolo di quello di Milano) che era un industriale.
 
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JERRY48

Ospite
Sbagli Jerry tu acquisti il vecchio fabbricato (terreno compreso) e poi demolisci e poi paghi il cambio di destinazione d'uso con gli oneri. In realtà è estremamente oneroso. In Milano solo il costo della demolizione e dell'analisi del terreno all'Asl ha ben superato i 40.000€, però l'acquisto del terreno dove sorger a il fabbricato era a parte. Quindi capisci bene che non è una bazzecola. I 7.500 era per un preventivo per un privato qui a Biella (un fabbricato decisamente più piccolo di quello di Milano) che era un industriale.
Dobbiamo tenerci allora queste cattedrali nel deserto nelle città? Prima si costruiva anche al centro delle città industrie anche laterizi, ora devono costruirle nelle zone industriali, ed è giusto, ma recuperiamo il terreno di quelle dismesse, come suggerito anche da @.alberto bianchi
 

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