sono proprietario di box auto, acquistato nel 2008, la cui superficie risulta essere di mq 13 secondo i dati catastali mentre la superficie effettiva (calpestabile) è di mq 17 .Poichè sono in procinto di venderlo, dopo 6 anni, data la situazione di crisi, mi è stato offerta una cifra inferiore del 20% del prezzo di acquisto, che diventa una minusvalenza del 30% se consideriamo le spese sostenute (IVA 10%, imposte registro,notaio).
Oltretutto il potenziale compratore mi sta obiettando che per lui "fa fede" la superficie indicata dal catasto, che "non può sbagliare".Chi mi ha venduto il box a suo tempo, interpellato in merito, mi ha assicurato che né lui né il costruttore che glie l'ha venduto non ha eseguito interventi per ingrandire il box (abbattimento muro o altro) e l'accatastamento è stato fatto in modo regolare.
A quel punto mi viene il sospetto che il compratore giochi al ribasso col pretesto di complicazioni future cui dovrebbe far fronte(esigenza di sanatoria oltre a richiesta variazione dati catastali).
Gradirei commenti e/o suggerimenti in merito
Oltretutto il potenziale compratore mi sta obiettando che per lui "fa fede" la superficie indicata dal catasto, che "non può sbagliare".Chi mi ha venduto il box a suo tempo, interpellato in merito, mi ha assicurato che né lui né il costruttore che glie l'ha venduto non ha eseguito interventi per ingrandire il box (abbattimento muro o altro) e l'accatastamento è stato fatto in modo regolare.
A quel punto mi viene il sospetto che il compratore giochi al ribasso col pretesto di complicazioni future cui dovrebbe far fronte(esigenza di sanatoria oltre a richiesta variazione dati catastali).
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