gattaccia

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è uscita questa sentenza
Prima casa, nel calcolo della superficie anche i vani di porte e finestre
caso opposto al mio, infatti io sostenevo che il mio appartamento A1, dopo il frazionamento, avesse perso le caratteristiche di lusso (tranne una: i pavimenti in marmo), tra cui i mq

Nella sentenza, la Corte ha inoltre rinnovato il concetto che le norme di agevolazione fiscale, in quanto di carattere eccezionale, sono di stretta interpretazione

quindi, allo stesso modo, le caratteristiche di lusso devono essere presenti in un A1!
o sbaglio?
 

griz

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non credo che i vani delle porte e delle finestre riescano a sommare tanti mq da spostare l'appartenenza ad una categoria, se così fosse comunque a quanto pare vanno considerati
 

gattaccia

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non credo che i vani delle porte e delle finestre riescano a sommare tanti mq da spostare l'appartenenza ad una categoria, se così fosse comunque a quanto pare vanno considerati

andare sotto ai 240 mq non considerando quei vani era l'intento di chi ha presentato la richiesta di declassamento, respinta perchè appunto le agevolazioni sono di stratta interpretazione
quindi secondo me allo stesso modo le caratteristiche del lusso ci devono essere, e devono permanere negli anni
per dire che mi sembra ancor di più una presa in giro il rigetto, motivato dal fatto che non abbiamo presentato il modello 20T
 

Daniele 78

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Concordo con @griz non è lo spazio utile occupato dagli sguinci di porte e finestre a spostare così tanti mq da andare completamente fuori.
Su muri da 80 cm di spessore e spessore serramento 10 cm per una larghezza di 160 cm hai questo sguincio qui ( 0,7 x 1.6) = 1.12 mq.
Sto parlando di spazi finestre esterne enormi (che non sempre si usano e che quando ne hai 10) di queste dimensioni la casa non è piccola per niente.
 

Daniele 78

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andare sotto ai 240 mq non considerando quei vani era l'intento di chi ha presentato la richiesta di declassamento, respinta perchè appunto le agevolazioni sono di stratta interpretazione
quindi secondo me allo stesso modo le caratteristiche del lusso ci devono essere, e devono permanere negli anni
per dire che mi sembra ancor di più una presa in giro il rigetto, motivato dal fatto che non abbiamo presentato il modello 20T
Nella superficie catastale (parlo con il calcolo dei Docfa) tu in realtà prendi come riferimento la superficie lorda (comprensiva di muri), portici, terrazzi, vani accessori comunicanti o non comunicanti e parti scoperte.
Non lo sto inventando ora ne io e ne altri ma è la pratica catastale di almeno 10/15 anni che richiede ciò. Siccome ora le visure contengono oltre ai vani i mq a TARI e quelli catastali non esiste alcun problema.

Questa sentenza a mio modo di vedere prende in esame elementi superflui, in quanto ormai già tutti considerati all'interno dei calcoli.

Vagli a spiegare al giudice il funzionamento del Docfa dell'Agenzia delle Entrate.
 

gattaccia

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supponendo per ipotesi che sia stata presentata una perizia che dimostrasse che, togliendo i mq dei vani di porte e finestre, risultassero meno di 240 mq totali, a me sembra che abbiano respinto il declassamento perchè le norme vanno interpretate senza eccezioni
e in tal caso vale anche il contrario: perchè casa mia dovrebbe essere un'eccezione? cioè rimanere un A1 senza le caratteristiche del lusso?
forse non riesco a spiegarmi:sorrisone:
 

Daniele 78

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supponendo per ipotesi che sia stata presentata una perizia che dimostrasse che, togliendo i mq dei vani di porte e finestre, risultassero meno di 240 mq totali, a me sembra che abbiano respinto il declassamento perchè le norme vanno interpretate senza eccezioni
e in tal caso vale anche il contrario: perchè casa mia dovrebbe essere un'eccezione? cioè rimanere un A1 senza le caratteristiche del lusso?
forse non riesco a spiegarmi:sorrisone:
Come ti dicevo non è questa superficie che gioca ruoli.
Semplicemente il calcolo delle superfici catastali (quelle che trovi sulla visura dell'Agenzia delle Entrate) e che insieme ai vani scaturiscono la rendita e la classe catastale si calcolano sul lordo della muratura non sullo sguincio delle pareti.

Sotto ti riporto il PDF "consistenza" dell'allora Agenzia del Territorio (assorbita nel 2011/2012 dall' Agenzia delle Entrate) che spiegava le metodologie di calcolo delle superfici.
La norma da cui prendono origine è il D.P.R 138/ 1998. Questo D.P.R è utile anche per determinare il calcolo per il Docfa.
 

Allegati

  • consistenza.pdf
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gattaccia

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ok, grazie
ma rimane il fatto che a me DOPO il frazionamento sono rimasti 196 mq, e di lusso ho solo il pavimento in marmo, per cui secondo me abbiamo correttamente chiesto il declassamento in autotutela in base al frazionamento, che ha certamente prodotto la modifica delle condizioni dell'immobile
e il giudice qualcosa dovrebbe sapere, poichè la richiesta di revisione è un diritto in base all'art. 53 della Costituzione

Ai possessori di immobili deve essere sempre riconosciuta la facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale e quindi una diversa rendita del bene, se il classamento non risulta più attuale. È quanto ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza 22557 dell'8 settembre 2008 della sezione tributaria (relatore Cicala). Con la sentenza, dunque, si apre la strada a tutti coloro che, in tempi di ICI riservata solo ad alcune categorie di immobili, vogliono invocare lo stato dell'immobile come motivo per vedersi "declassata" la propria abitazione e per scampare all'imposta comunale.
La possibilità di aggiornamentoa richiesta, secondo la pronuncia, si fonda sull'articolo 53 della Costituzione, la norma che collega le imposte alla capacità contributiva dei cittadini, «poiché i dati catastali costituiscono il punto di riferimento per tutto il sistema impositivo: e non può essere assoggettato a indicazioni o a provvedimenti di carattere generale».
Il punto è che ogni titolare di immobile ha «la facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale del bene. E ovviamente, in caso di risposta negativa, di rivolgersi al giudice». Sarà poi quest'ultimo a decidere se tener conto «di mutate condizioni, della vetustà dell'edificio, della non rispondenza dell'immobile alle esigenze attuali»

quindi il punto è, secondo me, che non mi potevano opporre un motivo meramente burocratico, per giustificare il rigetto (= "non avete compilato il modello 20T")
 

basty

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Come ti dicevo non è questa superficie che gioca ruoli.
La tua spiegazione è correttissima: ma non pertinente...

Se ricordo il quesito iniziale posto da @gattaccia, il suo caso era relativo ad un frazionamento di una unità A1 in due unità indipendenti. Chiaramente le due unità risultanti avranno approssimativamente una superficie la metà dell'insieme.
Dovrebbe quindi essere plausibile la richiesta di riclassamento. Purtroppo la pratica non è stata svolta correttamente, e per motivi burocratici, la mancanza di un modulo (20T?) , non è stata accettata.
 

basty

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quindi il punto è, secondo me, che non mi potevano opporre un motivo meramente burocratico, per giustificare il rigetto (= "non avete compilato il modello 20T")
Su questo non metteri la mano sul fuoco. Capisco benissimo l'assurdità. Ma la burocrazia sappiamo essere ottusa: come dicevo sopra, se sbagli la formulazione o l'iter formale, rischi il rigetto per motivi formali anche se non sostanziali.
penso tu debba incaricare un professionista che sappia per filo e per segno che carte si devono presentare.

Trovo strano che il riclassamento non sia stato chiesto ed avvenuto a fine lavori; oggi funzionerebbe così.
 

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