Servitù di passaggio impedita causa frana

[Dimaraz]

perché il Comune ha scritto che deve ripararla lui la strada.

Ho il sospetto che tale risposta sia male interpretata ... o non ci hai raccontato bene la storia.

È evidente che la strada sia comunque di sua proprietà e necessariamente a lui vada intestato il permesso/progetto...e anche a partecipare ai costi se ne fa uso.
Ma tutti gli usufruttuari sono tenuti a corrispondere i costi di sistemazione.

il signorino, figlio della proprietaria, farà 200.000€ solo di vendita uva

Mi viene il sospetto che tu (e gli altri) vi aspettiate un servizio gratuito.
Se fosse vero che dipende solo dalle sue "paturnie" ...una bella Raccomandata di intimazione vergata da un Avvocato (a nome di tutti) pena una citazione davanti al Giudice smuove più che tante domande su un forum.

 

[Antonio Abiuso]

Queste diatribe insorgenti tra vicini terrieri, come specie in tema di 'fondi interclusi', mi hanno sempre lasciato interdetto. Possibile che in casi del genere non si riesca tra le parti a mettersi mai d'accordo in termini di pura civiltà civiltà? Quella di cui ci diciamo spesso i depositari magari negandola ad altri solo perché provengono da altre latitudini!
Abbi pazienza @Marco Antoniolli, hai detto che per ripristinare quel transito sull'altrui proprietà bastano "una decina di sassi e qualche trattore di terra" perché non vi provvedi allora tu chiedendo al vicino il permesso di accedere a tal fine nel suo fondo 'servente'? Che motivo avrebbe per negartelo visto che il tuo intervento farebbe comodo anche a lui poiché ne avrebbe risistemata la propria area ammalorata dalla frana? Non lo capisco.
Hai accennato al fatto che il suo prender tempo con varie giustificazioni nel dovervi procedere di suo (cosa di cui non ha obbligo giuridico ex art.1069 c.c.) starebbe nella speranza (a mio avviso vana) di trarne lucro dal solito 'Pantalone' (che peraltro gli risponderebbe di certo picche essendo il fenomeno franoso determinatosi per evento naturale). Ma in quest'ottica gli metterei la sordina dicendogli: stia tranquillo, mi assumo tutte le spese dei lavori necessari facendo emettere i relativi fatturati a suo nome, così che se potrà chiederne dei rimborsi non ne avrà i problemi dimostrativi.
Questa potrebbe essere una strada, visto che di ciò si tratta, civilmente percorribile.

 

[basty]

Il guaio è che, viste le foto, non sembra si tratti di quattro palate di terra e sassi.

 

[Gianco]

Determinante per la quantificazione dell'intervento è conoscere la profondità della scarpata che ha ceduto.

 

[Marco Antoniolli]

Torno a ripetere che se fosse stata sul mio terreno avrei già provveduto..... non è per il danaro. Comunque grazie a tutti per la discussione.

 

[Antonio Abiuso]

Scenario quindi conclusivo:
- il proprietario 'servente' si prende tutti i tempi (biblici) per ottenere sollievo del Comune dagli oneri e costi di bonifica dell'area, con dubbio esito positivo visto il responso negativo già ricevutone: " il ripristino compete al proprietario":
- pertanto al proprietario 'dominante' che, come ha confermato, sarebbe disposto ad assumerseli in proprio, verrebbe negata la possibilità di procedervi;
- ergo, a costui non resterebbe che premunirsi con i famigliari di scarponcini adatti a transitare a piedi per saecula saeculorun (senza poi considerare che dal momento della frana e perciò del disuso della servitù iniziano a decorrere i tempi della sua prescrizione).
Mi sembra, ripeto, un paradosso! Concordo quindi appieno con il consiglio espresso da @Dimaraz per il caso di diniego del vicino all'accesso e ai lavori nella sua proprietà: mettersi nella mani di un buon avvocato per imporglieli. Il percorso lo potrebbe ben trovare facendo magari leva, secondo me, sull'art. 833 del c.c. Auguri comunque ad @Anoniolli per il buon esito della vicenda.

 

[Gianco]

(senza poi considerare che dal momento della frana e perciò del disuso della servitù iniziano a decorrere i tempi della sua prescrizione).

L'importante è interrompere i termini con richieste o solleciti tracciati.

 

[Elisabetta48]

Passiamo da quella strada da più di 60 anni, non so che accordi avevano preso allora non ho niente in mano......

Scusa se intervengo solo ora. Al di là della questione tecnica sulla quale persone più esperte di me ti hanno già dato parere, penso che ti convenga andare a ritroso nei titoli di proprietà presso l'Archivio Notarile e/o la Conservatoria per vedere quando è stata costituita la servitù e con che condizioni e previsioni. Io ho dovuto fare una ricerca analoga per casa mia: tra vicini negli anni si tramandavano delle convinzioni che le vecchie carte, invece, hanno smentito appieno. Anche perchè, e credimi mi sono letta una montagna di rogiti, ho riscontrato che quelli più vecchi erano puntigliosissimi nella descrizione di ogni singolo aspetto e di ogni particolare mentre i rogiti più recenti erano sommari e tiravano molto via: per questo motivo tante informazioni importanti erano andate perse.
Può darsi che questa ricerca non ti porti elementi utili per il problema attuale, però penso che sia importante avere in casa il documento originario che ha istituito il diritto e ne chiarisce gli aspetti. Personalmente sono molto contenta di aver fatto quella ricerca: ho fatto copia per tutti i figli dell'atto originario così tutti hanno ben chiaro come stanno le cose.

 

[basty]

ho fatto copia per tutti i figli dell'atto originario così tutti hanno ben chiaro come stanno le cose.

E' capitato anche a me: a parte la curiosità intrinseca di frequentare archivi notarili e archivi di stato, dove emergono anche curiosità dal punto di vista "storico", purtroppo non sempre è poi automatico veder riconosciute le proprie ragioni.
Vuoi perchè poi intervengono prescrizioni, usucapioni, ed altri fattori, sia nei confronti di privati che nei confronti di enti pubblici, esempio il comune, e ci si chiede se una eventuale rivendicazione giudiziaria abbia senso, con le incertezze dell'esito e della durata di una causa civile
Non ultima la inversione della prova quando il possesso del bene viene acquisito dalla controparte.

 

[Elisabetta48]

ci si chiede se una eventuale rivendicazione giudiziaria abbia senso,

Certamente, a un pezzetto di terra può capitare di tutto... Grazie al cielo non sempre ci si trova a dover andare di fronte a un Giudice, ma comunque vada, che al Giudice ci si arrivi oppure no, conoscere l'inizio della vicenda e i passaggi successivi chiarisce molto le cose (e aiuta a decidere, nel caso, se abbia senso andare in giudizio). Per noi il rogito istitutivo del diritto di passo era stato illuminante (e sufficiente).