Ha fatto una causa dunque per appropriarsipuò aver invocato l'avvenuta usucapione.
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Ha fatto una causa dunque per appropriarsipuò aver invocato l'avvenuta usucapione.
Non necessariamente.Ha fatto una causa dunque per appropriarsi
È una palazzina di 3 piani, all'epoca 3 appartamenti: i miei, mio zio e il cugino di entrambe.
So solo che tale dicitura era nella atto dei miei, di suo fratello, non più in vita, e di suo cugino il cui figlio che abita attualmente nella palazzina, sostiene che la signora vaneggia
Perché come può un notaio vendere un terreno che non è del venditore ma ne ha solo i diritti di utilizzo?
" Quel che viene dichiarato" ....ma un notaio non dovrebbe fare accertamenti prima? Si nei vecchi atti risalenti intorno ai primi anni 70 parla di diritti di spettanza. In quello dei miei, di mio zio e del cugino di mio padre. Di comune accordo ricordo mio padre mi disse che quel terreno era stato diviso in 3 proprio perché era di tutti. E che dato che i miei non ci sono più, la tizia, vuole riprendersi ciò che è sempre stato suo. Da molto tempo, dice...." è mio perché tuo zio me lo ha venduto". Alla fine non che mi importi in quanto è una seconda casa per me ma trovo assurdo tutto ciò. Come può essere possibile che una persona possa vendere ciò che non è suo ma di tutti? Come se in un condominio uno dei condomini vendesse un cortile che è di uso comune a tutti.Quindi sono almeno 3 gli atti in cui è riportato un "diritto" ...bisognerebbe leggere le testuali parole.
Un Notaio non vende nulla ma "registra" quel che viene dichiarato dalle parti.
Prima di dire che ha commesso illecito va letto cosa è scritto.
A ecco, non sapevoNon necessariamente.
Non hai ancora precisato le testuali parole e se le stesse hanno identico intendimento/significato.Si nei vecchi atti risalenti intorno ai primi anni 70 parla di diritti di spettanza
A ecco, non sapevo
Normalmente l'immobile viene venduto nello stato di fatto in cui si trova con tutti i diritti attivi e passivi. Quindi se il cortile era in comproprietà, salvo che uno abbai escluso l'accesso agli altri aventi diritto da oltre vent'anni, resta in comproprietà.Salve, volevo porre un dubbio. Sul vecchio atto dei miei genitori di casa (poi passata a me), e di suo cugino, è scritto che il terreno che circonda la palazzina ci sono i diritti di spettanza. Mio zio negli anni 70 ha venduto la sua casa, nella stessa palazzina, ad una signora che continua a dire da anni che il terreno intorno alla palazzina è suo perché è scritto nel foglio del catasto, adducendo che glielo ha venduto mio zio. Come ha fatto mio zio a vendere una proprietà non sua ma di uso comune a tutti? Come far capire alla tizia che il catasto non fa proprietà?
Nel mio atto di 13 anni fa non è più menzionata la voce "diritti di spettanza" .
Se non è specificatamente indicato quello specifico "di costruire", s'intende che ciascuno dei comproprietari ha diritto alla sua quota.Se per diritto di spettanza si intende il diritto di poter costruire su di un terreno senza acquisire la proprietà del terreno stesso, questo diritto si estingue dopo venti anni che non è stato esercitato.
Se lo vuoi leggere puoi recarti alla Conservatoria dei Registri Immobiliari competente.L'atto della signora sarà difficile ce li mostri.
non è che questi "diritti di spettanza" sono indicati genericamente nella frase omnicomprensiva che recita più o meno: "la proprietà viene venduta nello stato di fatto e di diritto in cui si trova compreso le servitù attive, passive ...."?nei vecchi atti risalenti intorno ai primi anni 70 parla di diritti di spettanza
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