basty

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Purtroppo aggiungo una nota stonata ... rispetto al coro.

Mi sono trovato in una situazione simile. Il vicino ha parzialmente demolito e ricostruito, recuperando anche un volume al sottotetto. Siamo dovuti andare in causa visto che il vicino non voleva sentir ragioni.
Tra le altre cose c'era anche il problema dellea distanza tra pareti finestrate.

Le norme di attuazione del piano regolatore stabilivano una sorta di deroga alla 1444, nel caso di interventi su edifici esistenti, compresi i recuperi dei sottotetti.
Nonostante le insistenze del CTP, la CTU non ha voluto verificare e relazionare sullo stato dei luoghi. Per avere una consulenza, il giudice ha censurato il CTU e si è rivolto all'ufficio tecnico locale,.... che ovviamente ha difeso la scelta del piano regolatore..., che forse è stato successivamente modificato, ma per intanto sul momento la controparte vi ha fatto affidamento.

C'erano altre irregolarità, che il giudice ha contestate, condannando il vicino. (esclusa la sopraelevazione). Ma ha compensato le spese (cosa del tutto inspiegabile, ma così è stato)

Quindi , come diceva quel detto veneziano, ... non basta aver rason, bisogna trovar chi te la daga.
 

basty

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I motivi sono almeno due: uno che il loro piano regolatore lasci maggior libertà di esecuzione mantenendo il medesimo profilo dell'esistente.

La seconda ragione c'è in ogni caso: i comuni rilasciano la licenza "salvo diritti di terzi" e così se ne lavano le mani.

Esiste anche un ulteriore scappatoia: il progettista non evidenzia nel progetto presentato la presenza di pareti finestrate nell'intorno.....
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
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I motivi sono almeno due: uno che il loro piano regolatore lasci maggior libertà di esecuzione mantenendo il medesimo profilo dell'esistente.
La citazione di "basty" non ha senso, il D,M,1444/68 non può essere violato. Invito fiodor1 ad andare sul sito " il portale del tecnico pubblico lombardo" ove trova sentenze infinite in merito sulla distanza tra fabbricati. Che poi ci siano giudici incompetenti, è successo anche a me, è un'altra cosa. Non possiamo continuamente sopportare violazioni di legge.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Che poi ci siano giudici incompetenti, è successo anche a me, è un'altra cosa. Non possiamo continuamente sopportare violazioni di legge.
Per l'esattezza la maggiore incompetenza è stata quella dell'architetto CTU.
Segue , ma come parte interessata, non in buona fede credo, l'ufficio tecnico del comune.
Il giudice è abbastanza logico si adegui a quanto gli dicono i consulenti d'ufficio, e/o l'U.T.
Se poi per veder riconosciuta la propria ragione bisogna pure appellarsi....; ma non basta: nonostante la parte avversa sia stata condannata ad eliminare gli altri abusi, non ha ancora provveduto, e temo di sua iniziativa non provvederà mai. Quindi altra azione legale ...
Anche questo non avrebbe senso ma è ciò che regolarmente capita: ai tempi dell'università, ricordo un amaro commento di un magistrato (o era Danilo Dolci? Non ricordo):
"se hai ragione, cerca di evitare una causa, ti può capitare di soccombere. Se hai torto, prova ad intentare una causa, ti può capitare ti diano ragione."
 
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