Marco Costa

Membro dello Staff
scusa se intendi un post dedicato a come svicolare le azioni del creditore credo improponibile perchè al limite della legalità
..... assolutamente no !



Riguardo all'azione revocatoria : conosco il problema in teoria ma dovrebbe rispondere un avvocato che opera sul campo: credo siano temopi mediamente lunghi 1-2 anni e dipendenti dal Tribunale (in un tribunale piccolo i tempi credo siano inferiori ad un tribunale grande e un po' caotico come Napoli o Roma )
ciao ennio
questo intendevo come nuovo post e penso interessi a molti partecipanti alle Aste di immobili abitativi
ciao Marco ;)
 

moronxyz

Nuovo Iscritto
Se il pignoramento riguarda solo una quota e non l'intero hai un punto di forza sul quale giocare. Per esperienza ho visto che quasi mai qualcuno ( se non persone vicine all' esecutato) si mette ad acquistare quote di immobili occupati di cui non potranno mai ottenere nessun beneficio. In verità mi è capitato anche divedere casi in cui pur essendo pignorata una quota, l'immobile veniva venduto per intero quindi devi vedere quale possa essere il tuo caso. Quanto al "giochino" di cui sopra confermo che non è piu' ritenuto opponibile per la liberazione del bene s efatto in casi come questo.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Mi viene un dubbio in merito all'acquisto all'asta di una quota di proprietà indivisa.
Ovvero: chi acquistasse, come ad esempio qui prospettato, il 50% di un immobile già occupato, immagino abbia il diritto, avendone acquisito la proprietà, di poterne godere dei frutti. Questo vuol dire che, ove non venisse trovata un'intesa con il restante 50%, si potrebbero adire le vie legali per far imporre dal giudice la vendita dell'intero immobile e la divisione dei frutti.
Chi acquistasse all'asta, in questo caso, potrebbe ricavarne un grande beneficio (considerati i prezzi d'asta), mentre chi abitava la casa dovrebbe cercarsi un'altra abitazione (con tutte le difficoltà del caso).
In questo caso non vedo come possa essere provato l'intento ricattatorio.

È corretto il mio ragionamento?
 

raflomb

Membro Assiduo
Questa è la logica delle cose.
Chi acquista all'astà il 50% di proprietà diventa in egual misura comproprietario, con gli stessi diritti e doveri.
Ne consegue che ove non venga trovato un accordo sia sul godimento dell'immobile, sia sulla divisione dei frutti, uno dei 2 comproprietari è legittimato a chiedere lo scioglimento della comunione in via giudiziale, e poter in questa sede acquisire l'altro 50% pagandolo al prezzo di stima della CTU o, successivamente all'asta.
L'acquisto all'asta di comproprietà sta aumentando, in quanto con contenuti investimenti è possibile realizzare buoni profitti.
 

moronxyz

Nuovo Iscritto
Non credo proprio che l'aggiudicatario di una quota possa "obbligare" l'altra parte a vendere. Puo' pero' ovviamente goderne i frutti e se il caso anche abitare nell'immobile. Per assurdo se fossi proprietario del 50% di una casa nessuno potrebbe impedirmi di entrare, abitarci etc...potete immaginare la situazione paradossale. Non posso quindi escludere che in casi molto estremi alcuni personaggi veramente senza scrupoli potrebbero perfino approfittare di questa posibilità per entrare legalmente nel (parziale) possesso del bene portando l'altra parte all'esasperazione e costringerla a vendere o a comprare ( con ampio profitto) la parte assegnata. In verità pero' pur avendone viste di tutti i colori non mi è mai capitato di vedere una cosa del genere.
 

moronxyz

Nuovo Iscritto
Perdonami Tovrm ma non capisco come potrebbe un giudice obbligarmi a vendere il mio 50%. Se io non nego l'accesso al bene all'altro, se in caso di immobile locato gli verso la metà del affitto se il bene produce frutti che vengono equamente divisi come potrebbe qualcuno obbligarmi a vendere? E poi a che prezzo? Stabilisce il giudice anche quello?
 

raflomb

Membro Assiduo
Perdonami Tovrm ma non capisco come potrebbe un giudice obbligarmi a vendere il mio 50%
Rileggi il mio post.
Ciò non accade necessariamente, ma solo se uno dei 2 comproprietari, salvo che non trovi un accordo in via amichevole per riscattare l'altro 50%, è in diritto di fare istanza in via giudiziaria affinchè la comunione abbia termine.
Il prezzo lo stabilisce un CTU nominato dal giudice, e ove il prezzo stabilito soddisfi uno dei 2 comproprietari può acquisire la quota dando impulso al diritto di prelazione. Diversamente può riacuistare partecipando all'asta, nella speranza che il prezzo subisca un ribasso e che non ci sia eccessiva concorrenza.
 

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