Gianco

Membro Storico
Professionista
Il "diritto di abitazione" è cosa che prevale sulla proprietà...e la coniuge non deve pagare alcun "affitto o rimborso spese" per tale uso.
Quindi secondo il tuo ragionamento, se i coniugi fossero in affitto, venendo a mancare un coniuge, l'altro vivrebbe vita natural durante da parassita alle spalle del proprietario? Ho difficoltà ad accettare la tua interpretazione.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Caro @Nemesis: per i profani potresti spiegare la ragione delle tue affermazioni?

Credo sia indiscutibile che il coniuge del pieno proprietario della abitazione coniugale, eredita dal coniuge anche il pieno diritto di abitazione.

Qui il defunto marito era titolare solo del 50%, ma sembra ne usufruisse con la seconda moglie al 100%.
Quali elementi ti portano ad affermare che la attuale coniuge non eredita il diritto di abitazione? (esclusivo o parziale)?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sinceramente non vi stò capendo..
Il punto, fa riferimento all'art. 540 c.c.:
"Al coniuge sono riservati i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare ...., se di proprietà del defunto o comuni."
@Nemesis: stai cioè dicendo che visto che la proprietà non è solo del marito defunto ed eventualmente dell'attuale coniuge, ma della ex-coniuge, non si applica il secondo comma del 540?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
No, non l'ha.

Mah...forse che hai sentenze diverse da quelle che posso fornire?

Il "diritto di abitazione" su un immobile usato come residenza dalla coppia prima della dipartita di uno dei coniugi si forma automaticamente all'apertura della successione.

Vero che la Giurisprudenza non è univoca e che nel caso specifico vi sia un "terzo" relativamente estraneo...ma questo non significa che la coniuge superstite non abbia il diritto di abitazione.

Qui nello specifico poi, oltre al fatto che la "nuova" coppia occupava già l'immobile come abitazione...l'ex coniuge ed i figli non vi avevano residenza (cita un precedente "in affitto" e un arrivo da soli 4 mesi).

Tanto che se si arrivasse agli "estremi" di un conflitto per la divisione giudiziale il "diritto di abitazione" del coniuge superstite andrà valutato e detratto dal valore di cessione dell'immobile.
 
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