Luigi Criscuolo

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che l'abitazione occupata fino alla morte del coniuge, sulla quale si esprime il diritto di abitazione, si possa limitare nell'entità da un certo punto in poi,
vedi quello che ho scritto non è una mia interpretazione ma è una sentenza che al momento non sono riuscito a ritrovare. In pratica si trattava di una lite di una coniuge superstite di seconde nozze e le pretese dei figli di primo letto. Essendo l'edificio unico bene caduto in successione, i figli hanno ottenuto la divisione ereditaria dell'immobile mediante frazionamento dello stesso ed alla vedova è andata tutta di una porzione della super villa (1/3).
 

griz

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vedi quello che ho scritto non è una mia interpretazione ma è una sentenza che al momento non sono riuscito a ritrovare. In pratica si trattava di una lite di una coniuge superstite di seconde nozze e le pretese dei figli di primo letto. Essendo l'edificio unico bene caduto in successione, i figli hanno ottenuto la divisione ereditaria dell'immobile mediante frazionamento dello stesso ed alla vedova è andata tutta di una porzione della super villa (1/3).
vale comunque quanto ho scritto: la questione può essere solo oggetto di una sentenza
 

Franci63

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Proprietario Casa
vedi quello che ho scritto non è una mia interpretazione ma è una sentenza che al momento non sono riuscito a ritrovare. In pratica si trattava di una lite di una coniuge superstite di seconde nozze e le pretese dei figli di primo letto. Essendo l'edificio unico bene caduto in successione, i figli hanno ottenuto la divisione ereditaria dell'immobile mediante frazionamento dello stesso ed alla vedova è andata tutta di una porzione della super villa (1/3).
La sentenza l'ho letta anch'io, ma riguardava un immobile che era già diviso in due ( forse addirittura tre) unità immobiliari, quindi, giustamente il diritto di abitazione era già in partenza limitato al solo immobile dove effettivamente la famiglia viveva, e la vedova non è stata in grado di dimostrare che veniva usata tutta intera dalla famiglia.

Viceversa, se anche fosse una villa di 500 mq accatastata come unica unità, il diritto di abitazione è su tutta la villa.
 

griz

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La sentenza l'ho letta anch'io, ma riguardava un immobile che era già diviso in due ( forse addirittura tre) unità immobiliari, quindi, giustamente il diritto di abitazione era già in partenza limitato al solo immobile dove effettivamente la famiglia viveva, e la vedova non è stata in grado di dimostrare che veniva usata tutta intera dalla famiglia.
questo evidenzia ancora di più le difficoltà, non è escluso però che il tribunale possa scendere nel merito di un'occupazione completa di un edificio, oggettivamente grande, da parte di una sola persona a discapito degli altri proprietari. Sarebbe una strada un po' in salita ma percorribile, sopratutto da valutare se arriverebbe prima la sentenza o l'ulteriore successione
 

Gianco

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La legge parla solo di diritto di abitazione sulla casa coniugale e non pone limiti di superficie o numero di vani. Evidentemente deve essere una unità immobiliare, perché solo una può essere l'abitazione dove si risiede. La disponibilità di altre non vuol dire che siano abitazioni della coppia, al limite potrebbero essere a loro disposizione.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
il diritto di abitazione dell casa coniugale non impedisce lo scioglimento della comunione della proprietà della casa medesima. Lo so che nella stragrande maggioranza dei casi è una porkata nei confronti del coniuge superstite, ma se è possibile venderla con il peso del diritto di abitazione a maggior ragione, se la casa è smisuratamente grande, può essere frazionata.
 

Gianco

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Professionista
il diritto di abitazione dell casa coniugale non impedisce lo scioglimento della comunione della proprietà della casa medesima. Lo so che nella stragrande maggioranza dei casi è una porkata nei confronti del coniuge superstite, ma se è possibile venderla con il peso del diritto di abitazione a maggior ragione, se la casa è smisuratamente grande, può essere frazionata.
Si può solo se chi ha il diritto di abitazione per legge si dichiara disponibile a rinunciare ad un suo diritto pervenutole per legge.
 

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