aliberti_mirko

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Su questo punto ho già verificato.
E' intervenuto il Consiglio di Stato che ha chiarito questo aspetto (Cons. Stato -Sez. IV, 08.09.2015, n. 4159) - Irrilevanza dello status del richiedente ai fini edificatori se è il proprietario del fondo :

- ai fini del rilascio del permesso di costruire, allorquando il richiedente siail proprietario del fondo, non è necessario che lo stesso abbia la qualifica soggettiva di imprenditore agricolo a titolo principale

- si richiede la qualifica di "imprenditore agricolo" solo per affittuari e mezzadri, cioè per soggetti chehanno una disponibilità del fondo precaria, non per il proprietario.
 

griz

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ok allora credo che tu possa fare l'operazione occhio però alle norme igienico-santarie e di isolamento temoacustico
 

aliberti_mirko

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Quindi l’esempio di prima era corretto?

avendo a disposizione un terreno è possibile edificare secondo l'indice di fabbricabilità fondiaria per poi raddoppiare tale fondo ad ogni cambio di destinazione d'uso?

Così facendo, se nel tempo si effettuano 10 variazioni d'uso, l'immobile rimane sempre lo stesso ma occorreranno 10 volte tanto di superfice di terreno che è servito la prima volta per la sua costruzione?


In pratica la volumetria esistente non conta nulla e si riazzera ogni volta che si effettua un mutamento di destinazione d’uso?
 

aliberti_mirko

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Ho trovato conferma di quanto aveva scritto griz: l’indice di fabbricabilità è per le nuove costruzioni, gli edifici esistenti esistono e pertanto la loro cubatura rimane e va considerata.

Il Consiglio di Stato si è espresso più volte in merito chiarendo che l’area edificabile di una particella va calcolata tenendo conto del volume di edifici già esistenti.

Nel caso di particelle sfruttate per la realizzazione di un edificio e poi frazionate e vendute rimangono sottoposte ad un regime di inedificabilità visto che la cubatura è già stata utilizzata.

invio il link:
 

Gianni_pa

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Qualche anno fa ho effettuato un cambio di destinazione d'uso da C2 a A3 per un cliente.

La cubatura "ovviamente" conta quella del fabricato preesistente.

Non esiste nessun regolamento nazionale, ne regionale e che io conosca nemmeno comunale che obbliga ad avere una o più particelle di terreno con la stessa volumetria del fabbricato per effettuare il cambio di destinazione d'uso.

Alcuni addirittura comprano terreni dove sono presenti dei ruderi per poter sfruttare quella cubatura ai fini edificatori figuriamoci se per un cambio d'uso chiedono volumetrie aggiuntive.
Questo è richiesto se vuole ampliare il fabbricato, ma da quello che ho capito non è il suo caso.

Deve verificare se il PRG e le norme attuative del PRG non impongano vincoli, ma di solito il più delle volte non ce ne sono.

Ormai il più delle informazioni le può trovare sul sito del Comune alla voce Amministrazione Trasparente.
Trova il PRG e le norme di attuazione.
Dovrebbe trovare anche le mappe dove sono indicati i riferimenti al foglio e particella catastale per individuare la zona in cui ricade l'immobile.

Per verificare i costi orientativi, sempre sul sito del suo comune, dovrebbe verificare nelle delibere del consiglio comunale, i costi di urbanizzazione e di costruzione.
Per legge tutte queste informazioni devono essere liberamente consultabili.

Con queste informazioni può andare da un tecnico con le idee più chiare e chiedere un preventivo.

Si ricordi una cosa: eventuali problematiche devono essere documentate!!!!!
 

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