rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
  1. usato per indicare animali della Sardegna. Nello specifico, una particolare razza d'asino.
  2. (dispregiativo) se riferito a persone. Viene infatti usato impropriamente da abitanti di altre regioni italiane, per fare riferimento agli abitanti della Sardegna.
Attenta e...guarda bene quel "derivato" che ho fra le mani (nel mio avatar).:maligno:
Si ...... Riposo....difesa....attacco....
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Tornando ai russi ricordi un certo Stachanov, il minatore russo che negli anni dello stalinismo riuscì a moltiplicare per dieci quella che oggi si definisce "produttività", diventando il simbolo di regime del lavoratore modello, quello da prendere ad esempio, per poi finirla come l'inventore del peggior metodo di sfruttamento della classe operaia. E Charlie Chaplin, nelle vesti di Charlot, nel memorabile film "Tempi moderni" la disumanità del capitalismo introdotta con la rivoluzione industriale attraverso lo sfruttamento intensivo della "forza lavoro".
In verità la catena di montaggio venne "introdotta" da Henry Ford nei primi decenni del '900, quindi prima di Stachanov e prima della Rivoluzione di Ottobre, nella produzione del Modello T. Il metodo di produzione era basato sul taylorismo, allo scopo di ridurre il costo unitario aumentando le quantità. La motivazione, secondo Ford, era quella di poter dare una autovettura a basso costo ad ogni americano.
Avendo lavorato per decenni in una società fornitrice di sistemi di produzione e material handling, specialmente per il settore automotive, ho assistito in questi ultimi 40 anni alla continua evoluzione, anche sulla spinta dei sindacati, partendo dal classico convogliatore, all'automotore, all'isola di montaggio, agli AGv (Automated Guided Vehicle), e....alla quasi scomparsa del lavoro (almeno in Italia) a seguito del prevalere della finanza sull'industria.
 
J

JERRY48

Ospite
Avendo lavorato per decenni in una società fornitrice di sistemi di produzione e material handling, specialmente per il settore automotive, ho assistito in questi ultimi 40 anni alla continua evoluzione, anche sulla spinta dei sindacati, partendo dal classico convogliatore, all'automotore, all'isola di montaggio, agli AGv (Automated Guided Vehicle), e....alla quasi scomparsa del lavoro (almeno in Italia) a seguito del prevalere della finanza sull'industria.
In pratica presto presto saremo vittime di questo processo di schiavizzazione nel lavoro che evoca una sorta di...nuovo medioevo.
Al lupo al lupo e la strategia della paura, il gridare ogni momento al complotto, all’inciucio, al ladro, al sono tutti uguali, sono tutti gufi, sono tutti contro, siamo in guerra, con noi o contro di noi, … sembra la reazione unica e naturale alla situazione tanto che alla fine si perde il senso della verità e non si riesce più a distinguere l’accordo dal complotto, la democrazia dalla dittatura. Ci siamo talmente assuefatti a questo orrore che la prima cosa che viene in mente è Niente di nuovo sul fronte occidentale.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Sono convinto che ora come ora il made in china per l'italiano sia l'alternativa perchè nonostante tutti i nostri bei discorsi quando hai il pantalone che ti costa 10€ al mercato e quello che compri nel negozio a 100€ alla gente interessa poco la qualità prima sempre il prezzo.
Potrei allargare il discorso su qualunque cosa (dall'edilizia, alle auto, ai gadget elettronici) anche per gli appalti pubblici si guarda SOLO il prezzo (senza tener conto della serietà delle persone tant'è vero che un casellario giudiziale dove ci sono tutti i nominativi delle ditte e gli eventuali rating dati sui lavori da parte delle stazioni appaltanti NON esiste).
Qui si deve fare tutto a poco perchè non vendi quando l'altro fa concorrenza sleale, per cui o chiudi (crei altra disoccupazione) o lavori in nero tanto non frega niente a nessuno...salvo poi piangere dopo quando si chiude.
E' uno stato triste l'Italia, ormai sempre più in veloce declino costante (non gliene frega niente a nessuno) tanto si pensa sempre "ci penserà qualcun altro"...io mi chiedo ancora: "Ma chi c..o deve pensarci se in 60.000.000 o quasi non ci pensano".

In aggiunta, in più, oltre a ciò, per di più, per giunta.
Grazie per la correzione.
Tuo "vezzo".:innocente::innocente:
Giusto, dai.:D
Perchè ti scusi??? Poteva essere il salto dello spazio...a me succede in continuazione e se me ne accorgo dopo una prima modifica non posso più correggere. All'amico FradJACOno dico che ci sono ben altri strafalcioni dove indirizzare i suoi pungoli e i suoi cilindri...
Spesso, quando mi aspetto i suoi interventi pungolatori, mi delude tacendo...e allora penso: si vede che il cilindro si è afflosciato ed ha altro a cui pensare. Cappitto mi hai???
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
In pratica presto presto saremo vittime di questo processo di schiavizzazione nel lavoro che evoca una sorta di...nuovo medioevo.
Al lupo al lupo e la strategia della paura, il gridare ogni momento al complotto, all’inciucio, al ladro, al sono tutti uguali, sono tutti gufi, sono tutti contro, siamo in guerra, con noi o contro di noi, … sembra la reazione unica e naturale alla situazione tanto che alla fine si perde il senso della verità e non si riesce più a distinguere l’accordo dal complotto, la democrazia dalla dittatura. Ci siamo talmente assuefatti a questo orrore che la prima cosa che viene in mente è Niente di nuovo sul fronte occidentale.
l'italiano magari si arrabbia s'in****a ma per sollevarsi devi tolglierli:
  1. Il frigo ancora pieno
  2. Il calcio
  3. Il tetto sotto cui dormire
Tolte queste 3 cose lo fai passare alle vie di fatto, per il resto leggo sempre da tutte le parti quello che si è perso che non si è fatto, quello che non saremo più...ma morire se ne trovo UNO che mi dice si fa così e cosà per uscire.
Ben inteso non mi riferisco ne a te ne agli agli altri qui ma è un discorso in generale.
La crisi la vediamo tutti, il futuro non tutti, eppure la speranza (anche se fioca) è quella che deve muovere le persone a fare, perché se tutti si fermano è VERAMENTE la fine.
Non parlo di utopie ma di tante piccole cose realistiche che tutte insieme fanno le grandi cose che servono.
 
J

JERRY48

Ospite
La crisi la vediamo tutti, il futuro non tutti, eppure la speranza (anche se fioca) è quella che deve muovere le persone a fare, perché se tutti si fermano è veramente la fine.
Non parlo di utopie ma di tante piccole cose realistiche che tutte insieme fanno le grandi cose che servono.
Come si può arrivare a pensare che se una cosa non funziona la si elimina? Come si può arrivare a pensare che la soluzione sia potere più concentrato e meno collegiale e controllato? Come si può pensare che una legge elettorale possa cambiare chi vota per un mafioso, un ladro, uno che gli promette qualcosa, al punto da non farlo più votare per quello? Come si può pensare che le preferenze siano la soluzione? Come si può pensare che la velocità di produzione della legge dipende dall’esistenza del Senato? Come si può ergersi a paladini della costituzione e far firmare un documento che la viola stabilendo il vincolo di mandato? Come si può pensare di fare riforme costituzionali a colpi di maggioranza e/o in tempi contingentati? Come si può affermare di volere il dialogo e presentare 6000 emendamenti? Come si può pensare che le cose vanno male e non modificarle prima che sia troppo tardi? Come si può essere in disaccordo sulla diagnosi e in accordo sulle cure? Come si può voler fare una diagnosi perfetta e dettagliata mentre il paziente muore?
Per poterlo fare ognuno deve rinunciare a qualcosa, al tornaconto elettorale futuro. Siamo in grado di farlo in futuro, oltre che attualmente?
Siamo ad un bivio: speranza o fine.
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Cappitto mi hai???
Cappitto ti ho.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Come si può arrivare a pensare che se una cosa non funziona la si elimina?
Innanzitutto per cambiare devi conoscere a fondo quello che c'è le sue conseguenze attuali (con un briciolo di onestà intellettuale) quello che vuoi fare e le probabili conseguenze (sempre con il briciolo di onestà intellettuale)...cambiare tanto per dire di cambiare altrimenti può diventare controproducente nonchè nocivo e dannoso.

Come si può arrivare a pensare che la soluzione sia potere più concentrato e meno collegiale e controllato?
E'una bella domanda, sai secondo me la differenza la fanno le persone più che i sistemi.
In Italia non siamo mai riusciti a fare una riforma epocale non tanto per incapacità nel proporre (in quello non manca anzi) però manca il raggiungimento di un punto di equilibrio.
Tu immagina se l'edilizia da sempre avesse ragionato come si ragiona in politica (o tutto o niente) io sarei fermo da anni, anzi non avrei mai chiuso un contratto in vita mia dal 2005...fortunatamente il punto di equilibrio sono riuscito a trovarlo senza cedere su tutto anzi... .
Se da una parte dai e dall'altra perdi...mi pare quasi scontato dirlo, però non è tanto banale ciò che sto dicendo sentendo come si dice. Io invece continuo a sentire o così o così (da ambo le parti).
Capisci che il muro contro muro non giova più a nessuno, però sta a chi ci rappresenta la "sottigliezza mentale" nel capirlo.

Come si può pensare che una legge elettorale possa cambiare chi vota per un mafioso, un ladro, uno che gli promette qualcosa, al punto da non farlo più votare per quello?
Infatti, non devi permettere che il mafioso passa candidarsi.

Come si può pensare che le preferenze siano la soluzione?
Infatti me lo chiedo anch'io...se io chiedessi a chiunque (anche alle Provinciali) chi hai preferito e perchè...troverei il vuoto. Tutti o quasi votano per l'appartenenza politica del soggetto, non per le qualità del soggetto...l'italiano medio ragiona tanto al chilo, io ormai mi sto spostando sul decagrammo.

Come si può pensare che la velocità di produzione della legge dipende dall’esistenza del Senato?
La velocità dipende tanto dalla presenza di due camere...avanti e indietro.
Scusa ti ribalto la cosa, e se entrambe le camere fossero gestite da persone poco raccomandabili...chi ci garantisce che rispettino la Costituzione??? A questo punto hai un avanti e indietro ma tanto non cambia...a questo punto meglio una che due (visto che costa anche pò meno mantenerle) ti pare???

ome si può pensare di fare riforme costituzionali a colpi di maggioranza e/o in tempi contingentati? Come si può affermare di volere il dialogo e presentare 6000 emendamenti?
Fa parte del compromesso delle visioni che manca le proposte si sarebbero e ce ne sono a quintali...manca SOLO la quadratura del cerchio.

Come si può pensare che le cose vanno male e non modificarle prima che sia troppo tardi? Come si può essere in disaccordo sulla diagnosi e in accordo sulle cure?
idem come sopra, equilibrio nelle decisioni...l'italiano è ne è TOTALMENTE sprovvisto (o troppo da una parte o troppo dall'altra) una buona via di mezzo pare utopia pura.

Per poterlo fare ognuno deve rinunciare a qualcosa, al tornaconto elettorale futuro. Siamo in grado di farlo in futuro, oltre che attualmente?
Siamo ad un bivio: speranza o fine.
Sempre equilibrio è la parola magica...io posso dirti che sto facendo il possibile, l'impossibile (per i miracoli non posso ancora ma mi sto attrezzando) per andare avanti e garantire un futuro sia a me sia a chi lavora con me anche se non sempre viene compreso il macigno che mi sto portando addosso questo per la SPERANZA.

Per la FINE vedo che ce ne sono altrettanti che remano contro alla mia visione...se in tanti facessero SOLO la loro piccola parte (le piccole cose) sarebbe tutto immediato...ma non puoi pretendere che gli altri siano come te.
Quando il numero di quelli che remano contro agli altri sarà superiore ecco la FINE.
 

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