symbol60

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Proprietario Casa
I parametri a cui bisogna fare riferimento devono essere parametri che rimangono immutati nel tempo il più possibile quali: il piano, l'affaccio delle finestre, l'esposizione dei muri perimetrali esterni, l'altezza interpiano, la destinazione d'uso delle stanze che compongono l'appartamento ecc... ecc.... .

Esatto ! Invito anche a ricordare che i millesimi indicano dei valori "relativi", non assoluti ! Per esempio, se il valore del mio immobile cambia perche' cambia il contesto ambientale, si presume che questo accadra' non solo al mio appartamento, ma a tutti quelli che stanno nel mio stesso condominio. Quindi il valore relativo che viene indicato dai millesimi non dovrebbe cambiare.
 

symbol60

Membro Attivo
Proprietario Casa
... qualcuno pensa al valore venale cioè, come ha scritto @simbol60, al valore commerciale.

Chiedo venia. Ho scritto valore "commerciale", ma mi e' scappato ... e' ovvio che se io metto maniglie e rubinetti d'oro, pavimenti di marmo pregiatissimo e quant'altro, il valore commerciale del mio appartamento sale, ma questo non deve infiluire sui millesimi di proprieta'.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
I parametri a cui bisogna fare riferimento devono essere parametri che rimangono immutati nel tempo il più possibile quali: il piano, l'affaccio delle finestre, l'esposizione dei muri perimetrali esterni, l'altezza interpiano, la destinazione d'uso delle stanze che compongono l'appartamento ecc... ecc.... .
L'argomento meriterebbe l'apertura di una nuova discussione. Qui saremmo in parte OT. Ci scuserà il custode... per ora.

Condivido in pieno le tue argomentazioni e preoccupazioni, a tal punto che estremizzando, propenderei addirittura a considerare i soli mq di superficie o i mc di volume abitabile.
(Molto spesso infatti è lo stesso costruttore a realizzare u.i. con disposizione ed esposizione omogenea, con doppia esposizione, medesima altezza interpiano).
Ma non sempre l'affaccio delle finestre si mantiene immutato nel tempo: la cosiddetta vista-mare può tramutarsi in vista edifici successivi, la facciata principale divenire secondaria per i medesimi motivi, la destinazione d'uso delle stanze non è di fatto vincolante per il soggetto proprietario, l'altezza del piano può divenire meno significativa.

Scrivo questo per esperienza personale diretta:
1) Casa d'epoca a Milano: tabella millesimale e RdC redatti intorno al 1949.
Al piano terra del fabbricato, di 6 piani f.t. , costituito da negozi, è attribuito quasi il 50% dei millesimi di proprietà. Sproporzione che si è sempre prestata in un senso e successivamente in senso opposto al ricatto. Ma è anche vero che molti come me avevano acquistato anche valutando la quota di competenza sulle spese condominiali.
2) Condominio anni 70 Liguria: orientativamente chi ha redatto le tabelle ha attribuito un coefficiente di piano di questo tipo: PT=14%, 1°=10%, 2°e 3°=14%, 5°+6°+7°=16%
Certamente a distanza di anni non si può più contare sull'ampiezza del panorama significativo.

Nel primo caso , prima della riforma del c.c., per superare la stortura si è dovuti arrivare ed accettare dei compromessi, nel limite della legge.

Secondo me, come dicevo sopra, all'art 69 d.a.c.c manca tra i casi previsti, una terza condizione: quando le mutate condizioni, non dipendono da sopraelevazioni, o incrementi o diminuzioni operate dai singoli, bensì dalle mutate condizioni socioambientali e contesto economico in cui è allocato l'edificio. Potrebbe anche essere prevista una validità temporale massima delle tabelle, che con periodicità stabilita debbano essere sottoposte a revisione e/o conferma.
 

gigi10

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Proprietario Casa
Buongiorno, ho letto adesso questa lunga discussione, che mi ha fatto riflettere, e volevo provare a condividere la mia interpretazione, meramente in termini di rapporti sociali.

Secondo me, la regola da seguire e’ quella del differenziale di “costo” per il condominio tra la situazione originaria e il “colpo di fortuna”, cioè se il fortunato condomino che ha scoperto un modo, non colto dal progettista, di fare fruttare la sua particolare posizione (quindi anche intelligente), non aumenta in nessun modo i costi o i vincoli per il condominio, penso che addebitargli qualcosa sia volere un pezzo della sua fortuna (o bravura) senza averne i meriti. Si chiama rendita di posizione.

A ritroso, se lui non usasse più il suo vantaggio, cosa migliorerebbe per il condominio? Dato quanto detto finora, sembra proprio niente, mentre invece lui ne avrebbe uno svantaggio.

La domanda interiore da farsi poi diventa quindi: so accettare bene che un mio vicino stia meglio? Non e’ facile per nessuno, ma forse aiuta a “crescere” nei rapporti con gli altri.

Spero nessuno si offenda per questo parere

Saluti a tutti
 

symbol60

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno, ho letto adesso questa lunga discussione, che mi ha fatto riflettere, e volevo provare a condividere la mia interpretazione, meramente in termini di rapporti sociali.

Secondo me, la regola da seguire e’ quella del differenziale di “costo” per il condominio tra la situazione originaria e il “colpo di fortuna”, cioè se il fortunato condomino che ha scoperto un modo, non colto dal progettista, di fare fruttare la sua particolare posizione (quindi anche intelligente), non aumenta in nessun modo i costi o i vincoli per il condominio, penso che addebitargli qualcosa sia volere un pezzo della sua fortuna (o bravura) senza averne i meriti. Si chiama rendita di posizione.

A ritroso, se lui non usasse più il suo vantaggio, cosa migliorerebbe per il condominio? Dato quanto detto finora, sembra proprio niente, mentre invece lui ne avrebbe uno svantaggio.

La domanda interiore da farsi poi diventa quindi: so accettare bene che un mio vicino stia meglio? Non e’ facile per nessuno, ma forse aiuta a “crescere” nei rapporti con gli altri.

Spero nessuno si offenda per questo parere

Saluti a tutti

Eccone un altro ... pongo la stessa domanda: se uno si chiude un balcone, che fastidio da agli altri ? e' solo stato piu' intelligente degli altri a pensarci ?
Sono contento che anche tu la pensi cosi', pero' la legge dice che i millessimi andrebbero ritoccati ... poi ognuno ha le sensibilita' proprie, certo.
Ma metterla sul piano dell'invidia non e' molto pertinente.
Non so in che citta' abitate, ma dalle parti mie un posto macchina vale oro ... dicono che sia meglio investire in box che in case, rende di piu' ... e comunque, ripeto - forse ti e' sfuggito: stiamo per fare dei lavori importanti che verranno divisi sulla base dei millesimi garage. Ti pare giusto che uno che ha di fatto un posto macchina in piu' paghi la stessa cifra di uno - diciamo cosi' - meno fortunato ?
Questo e ' il punto, non le motivazioni psicologiche che sono alla base della mia domanda ....
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
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penso che addebitargli qualcosa sia volere un pezzo della sua fortuna (o bravura) senza averne i meriti.
poi ci spieghi cosa c'è di bravura o di fortuna parcheggiare un'auto in una appendice di corsello per il solo fatto di essere proprietario dell'ultimo box e che l'auto in fin dei conti non da fastidio a nessuno tranne che al proprietario il quale sopporta questa situazione per poter parcheggiare una seconda autovettura.
 

basty

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Da buon bastian contrario, io invece ritengo che @gigi10 intendesse continuare la nostra digressione al tema principale della formulazione e gestione nel tempo dei valori millesimali, e non rispondesse specificatamente alla domanda iniziale del postante.
Per certi versi esprime le medesime "critiche" da me accennate indirettamente commentando gli esempi.
 

gigi10

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie dell’attenzione, in realtà stavo volando molto basso, e volevo solo riportare dei pensieri generali legati anche al mio vissuto.

Provo a spiegarmi meglio: se si ottenesse che l’auto fosse spostata, si tratterebbe di un buon risultato?
Si sostiene comunque lo stesso costo del passato per le spese significative da sostenere, e si ha una persona scontenta.

Quindi e’ una vittoria appagante? E’ soddisfacente togliergli “un posto macchina che vale oro”?

Se la risposta e’ sì, secondo me c’e’ un problema di fondo che magari porta a non vivere bene (e ad avere assemblee condominiali difficili… :))

Non sto parlando dal pulpito, e’ solo che per me ha funzionato le volte che l’ho applicato

Ancora saluti
 

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