happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Luigi,

guarda che e' Anita Zaio che ha iniziato il post che si trasferisce momentanemente all'estero. Da li sono nate tutte le considerazioni.
Per quanto riguarda la mia esperienza :
- nella casa che abito : all'acquisto era presente il riscaldamento centralizzato, ho richiesto ai condomini se potevo distaccarmi per metterlo autonomo, visto che io e mia moglie usciamo all'alba e torniamo molto oltre il tramonto (risposta negativa), ho ristrutturato e dopo tre anni hanno deliberato di passare all'autonomo ed ho dovuto rifare i lavori
- nella casa di mia madre : una persona in 120 mq, e' rimasta sola e vive praticamente in una sola stanza, ho chiesto di mettere i contabilizzatori di calore per ripartire equamente i consumi, risposta negativa
- nella casa di mio zio : come sopra visto che gli zii escono alle 7.00 e ritornano alle 20.00, ne contabilizzatori, ne distacco.

L'impianto centralizzato e' sicuramente conveniente e meno inquinante (se opportunamente manutenuto e gestito) ma senza contabilizzatori non e' sicuramente equo, quello singolo piu' inquinante e' meno conveniente solo se lo si mantiene acceso per un periodo di tempo uguale a quello centralizzato altrimenti si puo' gestire secondo le proprie necessita'.

Sapendo della delibera della regione Lombardia che probabilmente verra' adottata anche dalla regione Lazio nell'ultima riunione di condominio ho chiesto di cominciare a prendere preventivi per i contabilizzatori in modo da non far tutto all'ultimo minuto con minore tempo e a costi piu' elevati , la risposta? : chissa' se tocchera' anche a noi, sicuramente ci vorra' del tempo, poi vediamo!

Spero che abbiate avuto esperienze piu' positive delle mie .. da parte mia se avessi sicurezza di potermi distaccare lo farei subito!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
per happysmileone
personalmente penso che nella città di Roma i contabilizzatori di calore saranno tutto tranne che una forma di risparmio. Prima di tutto i contabilizzatori di calore sono una spesa: sia per l'installazione che per la contabilizzazione. Spesa che verrà ammortizzata, MANTENENDO LA STESSA TEMPERATURA CHE ATTUALMENTE RISULTA NELLE STANZE RISCALDATE, in un periodo superiore ai 10 anni e non in 4/5 come dicono gli stallatori. Infatti:
1) Se l'impianto di riscaldamento viene fatto funzionare con l'intervallo nella parte centrale della mattinata e le prime ore del pomeriggio ( come avviene tuttora), quindi non è tenuto acceso 24/24 , il risparmio sul costo del riscaldamento lo potrai avere solo chiudendo i termosifoni (avrai sempre da pagare il costo della lettura di ciascun termosifone). Ma allora non avrai la stessa temperatura che hai ora con l'impianto che funziona secondo il regolamento condominiale. Inoltre siccome è convincimento comune che la maggior parte del consumo di carburante avviene nelle ripartenze non ci sarebbe neanche l'ipotizzata riduzione di gas.
2) Se l'impianto, disponendo dei contabilizzatori di calore, viene fatto funzionare ininterrottamente dalle prime ore del mattino (diciamo dalle 6:00) alla notte (diciamo 23:00) cosa fai? Fai il giro di tutte le stanze prima di uscire per spegnere i termosifoni e quando torni a casa ti rifai il giro per accenderli? Se abiti in un appartamento di piano terra/rialzato oppure all'ultimo piano troverai la casa fredda e quando questa si incomincia a scaldare l'impianto viene spento. Risparmio sul consumo assicurato ma casa fredda. Però se non hai la caldaia che può lavorare su due temperature (quella di esercizio di riscaldamento e quello di stand-by) devi spendere altri soldi per cambiarla o per modificarla.
3) Se l'impianto, disponendo dei contabilizzatori, viene fatto funzionare 24/24 ti comporti come al punto 2)? Ma tu sei realmente convinto che il consumo di gas nelle ore di stand-by, per mantenere l'acqua di circolazione dell'impianto a 60° (mentre quella di esercizio è di 80°) non eroda il risparmio generato dal fatto di tenere spento i termosifoni. Ragioniamo per assurdo se tutti tengono chiusi i termosifoni, l'impianto non si spegne ma gira al minimo: tra lettura dei contabilizzatori e consumo di gas non pagherai mai zero. Come non pagherai mai zero se ti distacchi completamente dall' impianto di riscaldamento condominiale.
Per quanto riguarda le esperienze di gente di Roma che conosco che hanno montato i contabilizzatori la situazione è questa: se hanno lasciato i contabilizzatori al massimo ed hanno mantenuto lo stesso confort ante contabilizzatori pagano 1,5 volte l'importo di prima; per pagare all'incirca la stessa cifra hanno dovuto mettere i contabilizzatori al minimo 8con meno caldo nelle stanze), l'unico che risparmia è un amico che tiene acceso il termosifone solo nella sala soggiorno (però nel bagno ha piazzato loscaldabagno delonghi non tiene conto del costo della corrente)
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
- terzo piano su 6 piani, due stanze + cucina e bagno ovvero n.3 caloriferi

Soluzione ottima : caldaia autonoma comandata via GSM - accenzione due ore prima dell'arrivo a casa

... se ottenessi il permesso.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
... dimenticavo : caso terzo quello dello zio.
caso primo mia abitazione brillantemente risolto come su scritto.
caso secondo : mia madre - termosifone aperto solo in camera da letto e bagno (si muove solo li) ma non credo di pagare solo i miei consumi.

Per me, ma solo per me, bisogna anche conteggiare la "liberta" di potersi gestire il calore da soli. Chiaramente vivendo in condominio bisogna rispettare la volonta' di tutti, diverso chi puo' permettersi una abitazione autonoma.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
La problematica della convenienza del distacco è da valutare caso per caso, in rapporto al tipo di impianto, alla zona climatica ecc.
In Italia ci sono condominii, costruiti negli anni '60, dotati di impianto centralizzato ove i caloriferi sono collegati "a colonna", ovvero ogni calorifero fa parte di un circuito che parte dalla sala termica e collega tutti i caloriferi dei vari piani posti uno sopra all'altro (quello della camera al 4° piano è collegato a quello del locale sottostante al 3° piano, a quello del locale sottostante al 2° e via dicendo.
In questi casi come si fa ad operare un distacco o a montare i contabilizzatori ?
In alcuni altri casi la caldaia serve anche a produrre acqua calda sanitaria centralizzata, quindi resta accesa 24h su 24 e il distacco di uno o due apprtamenti, ad es. su 20, non produce alcun effetto apparente. Anche qui operare un distacco non va a vantaggio dei consumi di combustibile e quindi sicuramente l'assemblea dei condomini non esprime parere favorevole.
Ci sono, insomma, un'infinità di situazioni diverse ed ognuna fa caso a sé.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
.
In Italia ci sono condominii, costruiti negli anni '60, dotati di impianto centralizzato ove i caloriferi sono collegati "a colonna", ovvero ogni calorifero fa parte di un circuito che parte dalla sala termica e collega tutti i caloriferi dei vari piani posti uno sopra all'altro (quello della camera al 4° piano è collegato a quello del locale sottostante al 3° piano, a quello del locale sottostante al 2° e via dicendo.
In questi casi come si fa ad operare un distacco o a montare i contabilizzatori ?

Scusami ma se in Italia esistono realta', e non metto in dubbio quello che affermi, di questo tipo come puo' essere applicata la legge della Regione Lombardia che obbliga l'installazione dei contabilizzatori? O la tecnologia permette di installare tali contabilizzatori anche nel caso di impianto da te illustrato o i condomini debbono rifare l'impianto termico. Se non erro la casa dello zio risale agli anni 60 e potrebbe trovarsi con l'impianto fatto come da te descritto e quindi mi interessa sapere come comportarsi nel caso, sembra, altamente probabile che la regione Lazio stia deliberando come quella lombarda. In questo modo alla prossima riunione condominiale sapro' cosa dire con competenza. Grazie in anticipo a chi mi fornira' una soluzione.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Ti rispondo illustrandoti le normative in vigore per la Regione Piemonte, dove è previsto che i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione possano essere applicati anche al "singolo radiatore" (per cui il problema del riscaldamento ad anello o a colonna viene superato).
Interessante inoltre vedere come in tale Regione viga addirittura il divieto di distacco delle singole unità immobiliari dall'impianto di riscaldamento centralizzato.

"La normativa energetica nella Regione Piemonte è in fase di ulteriore aggiornamento a seguito della pubblicazione, nell'Agosto 2009, di una serie di regolamenti attuativi della Legge Regionale n. 13 del 28 Maggio 2007.
In particolare, la DGR, n. 46-11968 del 4 agosto 2009, entrata in vigore il 1° aprile 2010, integra e sostituisce la DCR n. 98-1247 dell'11 Gennaio 2007, conosciuta come "Stralcio di Piano".
Una volta entrata in vigore la normativa regionale, nella sua completezza, su tutto il territorio regionale si applicherenno tali norme che prevarranno su quelle nazionali. Questi sono e saranno i requisiti normativi previsti da queste norme.

Divieto di distacco delle singole unità immobiliari dall'impianto termico centralizzato.
Tale divieto è vigente già dal 24 Febbraio 2007 (data di entrata in vigore della DCR n. 98-1247 dell'11 Gennaio 2007) e prevede il divieto, per i condomini con più di 4 unità immobiliari di trasformare l'impianto termico da impianti centralizzati ad impianti con generazione di calore separata per le singole unità abitative (impianti autonomi). Le nuove norme ( DGR, n. 46-11968 del 4 agosto 2009), prevedono pochissimi casi di deroga a tale obbligo.

Obbligo di installare sistemi di contabilizzazione e termoregolazione individuale per le singole unità immobiliari.
Le norme vigenti ( DCR n. 98-1247 dell'11 Gennaio 2007) e gli aggiornamenti ( DGR, n. 46-11968 del 4 agosto 2009) prevedono che, entro determinate scadenze temporali, i condomini dotati di impianti centralizzati debbano installare un sistema di termoregolazione (ad es. con valvole termostatiche installate sui singoli radiatori) e di contabilizzazione individuale (ad es. con ripartitori di calore installati sui singoli radiatori) per le singole unità abitative. Ciò significa che con tale sistema le spese per il riscaldamento non verranno più suddivise tra i condomini solo sulla base dei millesimi di proprietà, ma si dovrà, in sede di assemblea condominiale, definire un sistema di ripartizione delle spese di riscaldamento in una percentuale (40-50%) fissa suddivisa per millesimi ed una percentuale fissa suddivisa in base agli effettivi consumi per il riscaldamento dei singoli appartamenti. In più tale sistema consente di regolare stanza per stanza la temperatura degli ambienti secondo le proprie esigenze.
Le scadenze temporali entro le quali tale obbligo deve essere assolto sono le seguenti:
- per gli edifici esistenti la cui costruzione è stata autorizzata dopo il 18/07/1991 ed entro il 30.06.2000, tali sistemi dovevano essere installati entro il 01/09/2009;
- per gli edifici esistenti la cui costruzione è stata autorizzata prima del 18/07/1991, tali sistemi dovranno essere installati entro il 01/09/2012.
Tale obbligo scatta inoltre, anche prima di tali scadenze, se nel frattempo di sostituisce il generatore di calore e ci si allaccia alla rete di teleriscaldamento. Tali obblighi valgono anche per i condomini già allacciati alla rete di teleriscaldamento."
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ti ringrazio, avevo capito che neppure i regolatori/misuratori sul singolo calorifero fossero utilizzabili nel caso da te illustrato.
Di fatto nella assemblea avevo illustrato una tale possibilita' superando anche le osservazioni sulla lettura individuale sul singolo calorifero indicando che la lettura poteva essere remotizzata ed acquisita anche in modalita' periferica .... con la tecnologia di oggi e' solo questione di quanto si voglia spendere, una soluzione c'e' per quasi tutte le problematiche. Non ero a conoscenza invece della presenza di altre possibilita' di contabilizzazione se non di quella su singolo calorifero, forse perche' viene piu' frequentemente reclamizzata essendo d'uso piu' ricorrente.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
complimenti a Mapeit per la dettagliata disanima della legge emanata dalla Regione Piemonte.
Se la Regione Lazio copia questa legge sono sempre più convinto che il costo della installazione delle valvole termostatiche e dei contabilizzatori di calore, SE VOGLIO MANTENERE LO STESSO CONFORT DI RISCALDAMENTO CHE HO ORA, NON VERRA' MAI AMMORTIZZATO.
Vorrei far solo notare che la Regione Piemonte dice che il conteggio del costo del riscaldamento sarà fatto per il 50% considerando i millesimi di proprietà (quindi non viene utilizzata la tabella dei millesimi del riscaldamento che si basa sul numero e sulla qualità degli elementi radianti) e l' altro 50% sui dati risultanti dai contabilizzatori di calore.
Quindi l'idea che si era fatto qualcuno di pagare solo per il consumo goduto (perchè è più equo pagare quello che si consuma, cioè si è goduto, e non pagare ciò che non si è goduto, anche se era disponibile) va a farsi benedire.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Relativamente a quanto riportato da Mapeit e precisamente:

"Ciò significa che con tale sistema le spese per il riscaldamento non verranno più suddivise tra i condomini solo sulla base dei millesimi di proprietà, ma si dovrà, in sede di assemblea condominiale, definire un sistema di ripartizione delle spese di riscaldamento in una percentuale (40-50%) fissa suddivisa per millesimi ed una percentuale fissa suddivisa in base agli effettivi consumi per il riscaldamento dei singoli appartamenti."

Faccio notare che nel regolamento contrattuale, nel mio caso, sottoscritto e vincolante per tutti i condomini, e' scritto da quando sono stati venduti gli appartamenti ovvero dagli anni 60 che le spese per il riscaldamento vengono suddivise secondo la "tabella riscaldamento" diversa dalla "tabella proprieta' " entrambe allegate al regolamento contrattuale.
Ora se la regione possa promulgare delibere che impongono la suddivisione dei consumi in modo diverso dal regolamento contrattuale di condominio, ben venga, al momento mi risulta che si possa derogare dal regolamento contrattuale solo con variazioni approvate al 100% da tutti i condomini.
 

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