Il riscatto esiste se esiste la prelazione, non rispettata. Nella fattispecie in discussione non esiste prelazione.Che succede se i coeredi che vogliono riscattare la quota sono più di uno?
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Il riscatto esiste se esiste la prelazione, non rispettata. Nella fattispecie in discussione non esiste prelazione.Che succede se i coeredi che vogliono riscattare la quota sono più di uno?
Nessuno mette in dubbio questa affermazione. Nal caso in oggetto un coerede vuole vendere la sua parte ad un altro coerede e domandava se l'inquilino potesse esercitare il diritto di prelazione. Sua eccellenza @Nemesis ha detto che in questo caso non c'é diritto di prelazione. Quindi, questa tua affermazione, per essendo giusta nella prima parte del suo enunciato, non c'entra il resto della questione. I diritti dei coeredi emergono solo nel caso in cui un coerede voglia alienare una parte di eredità a terzi non nel caso in cui un coerede vende la sua parte ad un altro coerede. Tra l'altro il diritto di riscatto può essere esercitato in presenza di più coeredi anche da uno solo dei coeredi; solo nel caso in cui più coeredi (anche non tutti) reclamassero il diritto di riscatto si provvederà alla suddivisione in parti uguali tra i soli reclamanti.Il coerede, che vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione.
è riferito all'alienazione di quota verso estranei. L'articolo non si riferisce ai coeredi che vengono chiamati in causa solo quando c'è l'alienazione di una quota verso esterni all'eredità. La legge nulla dice quando c'è cessione di quote tra coerediSe i coeredi che intendono esercitare il diritto di riscatto sono più, la quota è assegnata a tutti in parti uguali.
Invece no. Se un coerede vende a un altro coerede non v'è nessuna prelazione e quindi non è richiesto nessun "consenso degli altri coeredi non interessati".Hai capito perfettamente.
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