biae67

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve, a tutti devo vendere/donare di un appartamento ( valore catastale 450 euro,) attualmente in locazione, visti i prezzi di mercato non non vendo a terzi, ma volevo vendere o donare a mio moglie e/o mio figlio , sapendo che ho un solo figlio che farà a breve 18 anni.
la domanda:
dal punto di vista fiscale cosa conviene la vendita o la donazione?
ho letto che la donazione sarebbe più conveniente, ma c'è il problema dei 20 anni, cosa vuol dire?
saluti
Eustachio
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Devi valutare attentamente i pro ed i contro delle 2 alternative.

Se hai/avete un unico figlio la donazione può essere una via da considerare.

Se esiste (o arrivassero) altri figli (eredi legittimari) allora i problemi eventuali aumetano.
Su un bene donato è difficile ottenere finanziamenti o pensare poi di vendere.

Solitamente con i "20 anni" si indica il tempo necessario per l'usucapione...ma è improprio farvi riferimento nel caso che citi...salvo appunto di vendita del bene ricevuto in donazione.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
ho letto che la donazione sarebbe più conveniente, ma c'è il problema dei 20 anni, cosa vuol dire?
Vuol dire che , fino a 20 anni dopo la donazione (se non opposta) o 10 dalla morte del donante, chi acquista un bene frutto di donazione corre il rischio di doverlo restituire, se la donazione ha leso la quota di eredità che è obbligatorio lasciare ad alcune categorie di eredi (coniuge, figli, ascendenti).
E questo è il motivo per cui le banche non concedono facilmente mutui su immobili donati , e quindi vendere un bene donato è decisamente più difficile.

Anche tua moglie o tuo figlio, in astratto, potrebbero opporsi alla donazione , se doni ad uno solo dei due .

Per la vendita è necessario che la somma pattuita venga effettivamente pagata e che il metodo di pagamento sia indicato in atto .

Ti suggerisco di parlarne con il notaio, analizzando i pro e i contro e la situazione famigliare complessiva, spiegando anche le motivazioni che ti spingono a volerti privare di un immobile .
Non è solo una questione fiscale.
 
U

User_29045

Ospite
Assolutamente vi sconsiglio la donazione.

Fate una regolare compravendita a valore di mercato, poi i soldi in qualche modo li restituite / ve li riprendete.

La donazione blocca l'immobile per 20 anni dalla data della stessa, se il donante è in vita.

Blocca invece l'immobile per 10 anni dalla data del decesso del donante, se il donante è deceduto.
 
U

User_29045

Ospite
Donazione fa rima con punizione, non ve lo scordate mai.

Io ho un immobile bloccato fino al 2020, e sto aspettando dal 2010.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Fate una regolare compravendita a valore di mercato, poi i soldi in qualche modo li restituite / ve li riprendete.
Non è necessario vendere al valore di mercato; per non avere problemi va bene anche vendere ad un prezzo pari o appena superiore al vapore catastale ( che solitamente è ben più basso del valore reale).
Farsi dare i soldi e poi restituirli non mi pare la soluzione giusta ( parere personale), perché è una finta vendita che nasconde una donazione .
Potrebbe anche essere annullata ( se scoperta ), perché considerata donazione , ma fatta senza testimoni.
E non è cosi facile giustificare perché i soldi non sono nelle tasche "giuste".
 

biae67

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ma una volta fatta la donazione, moglie o figlio, o entrambi,,, è possibile nel momento che ci siano dei problemi ,, come un futuro acquirente,, retrocedere con la donazione richiedendo indietro l'immobile,?
o sii innesca una nuova donazione e il vincolo dei venti anni rimane sempre?
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
è possibile nel momento che ci siano dei problemi ,, come un futuro acquirente,, retrocedere con la donazione richiedendo indietro l'immobile,?
E' possibile, è una sorta di risoluzione della donazione per mutuo dissenso, ed è un sistema ora abbastanza usato per evitare i problemi quando serve vendere un immobile donato. In pratica si ritorna alla situazione precedente.
Ma si può fare solo se il donante è ancora in vita, e comunque c'è la spesa dell'atto notarile.
 

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