Daniele 78

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Comunque anche un aumento di 1/3 di vano porta comunque ad un aumento di rendita,. L'aumento è tanto più considerevole se si passa da un vecchio classamento in A/4 o A/3 ad un classamento in A/2 specie per immobili che nel tempo hanno subito anche piccoli "aggiustamenti edilizi" mai regolarizzati. Accadono non di rado, e l'amministrazione proprio perchè le sa ste cose, cerca di rimettere mano (anche a ragion veduta) a degli squilibri molto evidenti.
 

Gianco

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Se la precedente consistenza, vani X,33, era arrotondata per eccesso a vani X,5, aggiungendone un terzo, diventa, vani X,66, che rimane X,5. Mentre se era X,66, arrotondato a X,5, aumentandolo di 0,33, diventa a X+1.
 

Jrogin

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Agli effetti della commerciabilità del bene e della validità dell'atto, la planimetria catastale deve corrispondere allo stato attuale dell'immobile, per cui ritengo necessario provvedere al suo aggiornamento, cosa semplice e non troppo onerosa.
Quello che mi domando invece è se la modifica effettuata necessitava o meno di autorizzazioni urbanistiche (su questo punto i tecnici presenti su Propit ci potranno sicuramente delucidare).
 

Daniele 78

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Agli effetti della commerciabilità del bene e della validità dell'atto, la planimetria catastale deve corrispondere allo stato attuale dell'immobile, per cui ritengo necessario provvedere al suo aggiornamento, cosa semplice e non troppo onerosa.
Quello che mi domando invece è se la modifica effettuata necessitava o meno di autorizzazioni urbanistiche (su questo punto i tecnici presenti su Propit ci potranno sicuramente delucidare).
Dipende se le modifiche urbanistiche erano state precedentemente assentite. Se non lo fossero state si sta eseguendo un censimento di un abuso edilizio.
 

Jrogin

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Dipende se le modifiche urbanistiche erano state precedentemente assentite. Se non lo fossero state si sta eseguendo un censimento di un abuso edilizio.
Quindi, Daniele, mi sembra di capire che, a tuo parere, qualora le modifiche apportate non siano state assentite, non è sufficiente rifare la nuova planimetria catastale, ma bensì prima "sanare l'abuso" (se sanabile) e successivamente presentare la nuova planimetria.
Ritieni corretta questa mia interpretazione?
 

Daniele 78

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Confermo, il Catasto è un registro fiscale delle proprietà, però la Loro conformità alle leggi urbanistiche e di igiene e salute devono essere vagliate ed assentite a priori dal Comune. Quindi per giungere al punto, si prende la vecchia concessione (se esistente) e si valuta se corrisponde con lo stato di fatto dell'immobile. Se corrisponde si passa a valutare il Catasto. Se invece manca una concessione o comunque non corrisponde allo stato di fatto dell'immobile occorre prima sistemare la parte "comunale". Se noi ci preoccupassimo solo della parte catastale si finirebbe per accatastare un immobile non assentito (parzialmente o totalmente) creando ai sensi dell'ultima sentenza pubblicata che qualunque compravendita risulterebbe nulla. Ed i risultati li conosciamo tutti noi...
 

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