pennangelo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno a tutti,
questa volta il Vostro prezioso aiuto riguarda mia figlia.
Lei abita a Rimini in casa di sua proprietà. Il suo Amministratore condominiale inoltra le convocazioni per l'Assemblea o tramite consegna manuale o tramite raccomandata. Dato che mia figlia lavora da tutt'altra parte, rimanendo fuori casa per parecchi giorni, quando torna, si ritrova solamente l'avviso per il ritiro della raccomandata nella casella postale. Per farla breve, lei ha chiesto all'Amministratore di comunicarle tale convocazione tramite Posta Elettronica Certificata in modo da poter organizzarsi al meglio sia per partecipare o sia per delegare.
L'amministratore ha risposto che non intende implementare il modo di convocare l'assemblea.
E' cosi?
Ma con il nuovo Regolamento non c'è nessun obbligo da parte dell'Amministratore per l'invio telematico?
Non è obbligato ad avere anche un account PEC?

Ringrazio anticipatamente ed invio un saluto +++ a tutti
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
La PEC è diventata un obbligo per tutte le imprese dopo la conversione del Decreto Legge 179/2012 nella Legge 221/2012 che si affianca alle indicazioni contenute nella Legge 2/2009.
Per i Professionisti l'obbligo è scattato da novembre 2009 nei confronti degli ordini e i collegi cui sono iscritti.
La comunicazione di convocazione della assemblea è valida se entrambi, mittente e ricevente, hanno indirizzi PEC.
Se l'amministratore esercita l' attività a livello professionale deve dotarsi di indirizzo PEC perché il FAX che è il sistema di trasmissione delle comunicazioni valido sta per andare in pensione.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Se l'amministratore esercita l' attività a livello professionale deve dotarsi di indirizzo PEC
E' esattamente quello che ho detto anch'io al mio Amministratore (che esercita come professionista, avendo un ufficio apposito, una segretaria e numerosi condomìni ed essendo iscritto ad un'associazione di amministratori di condominio), ma mi ha risposto che NON E' OBBLIGATO (??) ad attivare una PEC e che, comunque, anche avendola, non sarebbe obbligato a inviare i documenti condominiali con tale mezzo, anche su richiesta esplicita scritta del condòmino. Che fare in questo caso? Qualcuno ha qualche idea?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Che fare in questo caso? Qualcuno ha qualche idea?
E' l'assemblea che deve deliberare che per la comunicazione della convocazione dell'assemblea l'amministratore, anziché inviare la raccomandata con avviso di ritorno, possa usare per i condomini dotati di indirizzo PEC la posta certificata.
Ovviamente siccome già ci sono sentenze sulla nullità della comunicazione se entrambi, mittente e destinatario, non hanno un indirizzo di posta certificata, questo obbligherà l'amministratore di dotarsi anche lui di indirizzo PEC e la corrispondenza avverrà solo con i Condòmini dotati di indirizzo PEC.
Le comunicazioni con la PP.AA. se sono fatte con mail avvengono solo con posta certificata:se l'INPS dovesse scrivere al condominio perché ci sono problemi con i versamenti contributivi del portiere o manda una Raccomandata a.r., o manda un fax (se dispone del numero di fax) oppure invia una mail PEC (disponendo dell'indirizzo).
Le mail PEC non gravano, al contrario delle raccomandate, sulla voce di spesa "spese di cancelleria e postali" si risparmia anche sulla carta se si mandano i bilanci in allegato, perché chi vuole partecipare all'assemblea se li stampa.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
dal sito ANACI
"....non esiste nessun obbligo in capo all’amministratore ad usare un sistema di comunicazione anziché un altro.
In merito ai costi addebitati al condominio per la gestione della Pec questi debbono essere specificati espressamente al momento della nomina o della riconferma dell’amministratore. La legge 220/2012 ha riformato l’articolo 1129 che oggi così recita: ” L’amministratore, all’atto di accettazione della nomina e del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta”."

Io non uso la casella gratuita dell'ordine professionale a cui appartengo: mi sono fatto una mail PEC con lo stesso account che mi gestisce la posta elettronica ordinaria al costo di circa 30 euro l'anno.
 

griz

Membro Storico
Professionista
...non ti sembra una contraddizione?
non è un acontraddizione, il professionista sceglie qual'è la modalità più pratica per lui, la PEC è obbligatoria perchè si possano ricevere comunicazioni da chi vuole inviare con questo sistema, non per utilizzarlo obbligatoriamente per le proprie
 

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