Gianco

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Sarai esperto di legislatura, ma rispetta anche la professionalità altrui. Poi sei libero di pensarla come vuoi, sebbene le norme non siano quelle che tu ritieni.
 

Nemesis

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Proprietario Casa
rispetta anche la professionalità altrui
Io rispetto la giurisprudenza della Corte di cassazione, che con l'ordinanza del 6/9/2017, n. 20823 ha cassato una sentenza della CTR di Venezia, favorevole al contribuente, affermando che il termine annuale di cui all’art. 1, comma 3, del decreto del Min. Finanze del 19/04/1994, n. 701, non è perentorio, ma meramente ordinatorio, e che pertanto "La procedura DOCFA consente al proprietario dell’immobile di proporne la rendita in modo da accelerare formazione e aggiornamento del catasto, ma non comprime in alcun modo il potere di rettifica dell’ufficio". Come già statuito in pronunce precedenti: 6411/2014, 7392 e 7380 del 2011, 14818/2010, 21139/2009, 22230/2008 e 16824/2006.
sebbene le norme non siano quelle che tu ritieni.
Io, come il giudice delle leggi, ritengo che la "norma" è di natura regolamentare. Un limite temporale alla modificazione o all’aggiornamento delle rendite catastali è incompatibile con le norme primarie in materia.
 

Gianco

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Io e l'agenzia delle Entrate ci riteniamo in torto. A me ne hai dato la dimostrazione e chissà quando l'Ente Pubblico si adeguerà anche nelle sue enunciazioni ufficiali?
 

moralista

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La maggioranza delle rendite catastali sono datate, e in tante variazione catastali eseguite sono state richieste aumenti delle rendite e solo con la presentazione zonale e con ricorso all'Agenzia del Territorio sono riuscito a ricuperare le vecchia rendita
 

Gianco

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La maggioranza delle rendite catastali sono datate, e in tante variazione catastali eseguite sono state richieste aumenti delle rendite e solo con la presentazione zonale e con ricorso all'Agenzia del Territorio sono riuscito a ricuperare le vecchia rendita
Tu ti riferisci ad accatastamenti d'annata, soggetti a verifiche periodiche. Nel nostro caso si tratta di denunce di immobili nuovi o variati per i quali viene proposta la rendita catastale con la procedura DocFa e per la quale l'ufficio, da quanto certifica, si riserva un anno di tempo per eventualmente rettificare. @Nemesis ha dimostrato che così non è.
 

Gianco

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Sono andato a leggermi l'articolo della legge citata da @Nemesis e lo riporto:
"3. Tale rendita rimane negli atti catastali come "rendita proposta" fino a quando l'ufficio non provvede con mezzi di accertamento informatici o tradizionali, anche a campione, e comunque entro dodici mesi dalla data di presentazione delle dichiarazioni di cui al comma 1, alla determinazione della rendita catastale definitiva." Poi prosegue: "E' facolta' dell'amministra-zione finanziaria di verificare, ai sensi dell'art. 4, comma 21, del decreto-legge 19 dicembre 1984, n. 853, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1985, n. 17, le caratteristiche degli immobili oggetto delle dichiarazioni di cui al comma 1 ed eventualmente modificarne le risultanze censuarie iscritte in catasto. Per il primo biennio di applicazione delle suddette disposizioni, il predetto termine e' fissato in ventiquattro mesi, a partire dalla data fissata dal provvedimento indicato al comma 1.
Pertanto, viene confermato il termine di 12 mesi e solo dopo una verifica delle caratteristiche, quindi a seguito di sopralluogo, si riserva di rettificare la rendita precedentemente accertata in automatico.
 

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