Nemesis

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Il non più Capofamiglia (uomo o donna che sia..o meglio padre o madre che sia) è comunque il "Responsabile" firmatario della maggior parte degli atti amministrativi, giuridici...
Ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche. Ciascun componente può rendere inoltre le dichiarazioni relative alle mutazioni delle posizioni degli altri componenti della famiglia.
Il responsabile firmatario della notifica all'anagrafe di Pisa inserirà la famiglia completa o ne lascierà uno fuori?
Chi renderà la dichiarazione dovrà indicare chi vi si è trasferito.
 

quiproquo

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Ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche. Ciascun componente può rendere inoltre le dichiarazioni relative alle mutazioni delle posizioni degli altri componenti della famiglia.
Chi renderà la dichiarazione dovrà indicare chi vi si è trasferito.
Stiamo girando attorno al nulla. Sto dando per certo che chiunque
sia della famiglia o la famiglia al completo a firmare all'anagrafe di Pisa che si sono trasferiti da Milano Via del Tigre 12 a Via del
Guardiano 44 Pisa come sotto specificato:
Seguono i dati identificativi (nome, cognome, data nascita e quant'altro si richiede sul modulo...) di ciascun componente la
famglia al completo compreso il Padre...( si può dire??? O è stato
eliminato anche tale parola???). Dobbiamo partire da questo dato
di fatto e discutere se tale documentazione sia sufficiente a
provare che insieme alla famiglia si è trasferito anche il Padre
firmatario del contratto recesso prima della scadenza. Per me ed
altri propisti intervenuti "Sì". Per altri "No" Rinnovo l'invito al postante Sigmund a chiudere definitivamente il topic con poche e semplici parole...Salvo che lui non si diverta a vedere gioastrare
personaggi insospettabili e rispettabili improvvisamente tornati
adolescenti...o al contrario verso il declino senile come, ahimè, il
qui presente quiproquo.
 

Nemesis

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Seguono i dati identificativi (nome, cognome, data nascita e quant'altro si richiede sul modulo...) di ciascun componente la famglia al completo compreso il Padre...( si può dire??? O è stato
eliminato anche tale parola???). Dobbiamo partire da questo dato di fatto e discutere se tale documentazione sia sufficiente a provare che insieme alla famiglia si è trasferito anche il Padre firmatario del contratto recesso prima della scadenza. Per me ed altri propisti intervenuti "Sì". Per altri "No"
Ovviamente non è sufficiente dichiarare che anche il padre si è trasferito. Se dagli accertamenti disposti dall'ufficiale di anagrafe scaturisse che tale dichiarazione non risponde al vero, il padre si vedrà ripristinata la precedente iscrizione (nel comune di asserita emigrazione e dal quale sarà stato cancellato) e chi ha reso tale dichiarazione risponderà del mendacio.
 
Ultima modifica:

quiproquo

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Ovviamente non è sufficiente dichiarare che anche il padre si è trasferito. Se gli accertamenti disposti dall'ufficiale di anagrafe accertassero che tale dichiarazione non risponde al vero, il padre si vedrà ripristinata la precedente iscrizione (nel comune di asserita emigrazione e dal quale sarà stato cancellato) e chi ha reso tale dichiarazione risponderà del mendacio.
Proviamo a seguire l'accertatore predisposto e comandato dal
responsabile anagrafe di Pisa. Da lunedì a giovedì o anche venerdì
il giovanotto si presenta nella casa di Pisa da non confondere con la Torre omonima e la trova deserta: i figli sono a scuola...la moglie è in giro per...omissis...Cosa fa??? chiede in giro ai vicini...magari alla custode se c'è il relativo servizio...Poi decide di ritornare in altro giorno magari di pomeriggio e,fortunato, trova la moglie e i figli che fanno i compiti...Si presenta e chiede di poter compilare un modulo di accertamento (esiste???)...inevitabilmente le chiederà del marito...cosa fa??? e dove e come...(???):la moglie risponde quasi fedelmene: " mio marito lavora fuori Pisa tipo rappresentante e mediamente torna per il fine settimana.
Cosa mai potrà eccepire il responsabile contro questa situazione??? Nulla di nulla salvo un ulteriore giro di giostra del professore Nemesis che ha deciso di far sorridere anche il cilindro di
FraddJacono attualmente caduto in letargo per esaurimento
propitiano. E il postante continua a latitare...che sia caduto in
letargo anche lui??? Lo svegliamo cantando tutti all'unisono:
Evviva la Torre di Pisa che pende e che pende e che mai viene giù...
Fido in un ravvedimento operoso di un signore che ha smarrito
il recapito di Propit firmato da Quiproquo. Non solo da lui.
 

uva

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Proviamo a seguire l'accertatore predisposto e comandato dal
responsabile anagrafe di Pisa

Non so cosa facciano a Pisa o in altri Comuni, ma posso dire per esperienza cosa fanno gli "accertatori anagrafici" a Torino per controllare se la/le persona/e "risiedono" effettivamente all'indirizzo dichiarato in Anagrafe.
L'accertatore si reca sul posto (ipotizziamo un condominio), controlla che sulla targhetta del citofono ci sia il/i cognome/i (nel caso in esame quelli del dirigente e della moglie), suona il campanello.
Se qualcuno gli apre chiede conferma verbale all'interessato e tutto finisce lì.
Se non risponde nessuno, l'accertatore suona altri campanelli finché riesce ad entrare nel condominio. Controlla che ci siano i cognomi degli interessati sulla cassetta delle lettere. Se è proprio scrupoloso suona a qualche vicino per informarsi in merito. In genere i vicini sono preavvisati dagli interessati e confermano. E tutto finisce lì.

Devo anche dire che sovente gli inquilini (soprattutto cittadini non italiani) mi riferiscono di dover presentare il contratto di locazione regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate quando vanno in Anagrafe, per poter iscriversi come residenti all'indirizzo riportato sul contratto stesso. E ovviamente dal contratto non risulta se un conduttore lavora in un'altra città.

Non dubito che @Nemesis abbia ragione nel descrivere la normativa in merito, ma a me la questione della residenza vera o falsa sembra un problema più teorico che pratico.
 

Dimaraz

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...

Devo anche dire che sovente gli inquilini (soprattutto cittadini non italiani) mi riferiscono di dover presentare il contratto di locazione regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate quando vanno in Anagrafe, per poter iscriversi come residenti all'indirizzo riportato sul contratto stesso. E ovviamente dal contratto non risulta se un conduttore lavora in un'altra città.

Non dubito che @Nemesis abbia ragione nel descrivere la normativa in merito, ma a me la questione della residenza vera o falsa sembra un problema più teorico che pratico.

Confermo

Idem
 

quiproquo

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Non so cosa facciano a Pisa o in altri Comuni, ma posso dire per esperienza cosa fanno gli "accertatori anagrafici" a Torino per controllare se la/le persona/e "risiedono" effettivamente all'indirizzo dichiarato in Anagrafe.
L'accertatore si reca sul posto (ipotizziamo un condominio), controlla che sulla targhetta del citofono ci sia il/i cognome/i (nel caso in esame quelli del dirigente e della moglie), suona il campanello.
Se qualcuno gli apre chiede conferma verbale all'interessato e tutto finisce lì.
Se non risponde nessuno, l'accertatore suona altri campanelli finché riesce ad entrare nel condominio. Controlla che ci siano i cognomi degli interessati sulla cassetta delle lettere. Se è proprio scrupoloso suona a qualche vicino per informarsi in merito. In genere i vicini sono preavvisati dagli interessati e confermano. E tutto finisce lì.

Devo anche dire che sovente gli inquilini (soprattutto cittadini non italiani) mi riferiscono di dover presentare il contratto di locazione regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate quando vanno in Anagrafe, per poter iscriversi come residenti all'indirizzo riportato sul contratto stesso. E ovviamente dal contratto non risulta se un conduttore lavora in un'altra città.

Non dubito che @Nemesis abbia ragione nel descrivere la normativa in merito, ma a me la questione della residenza vera o falsa sembra un problema più teorico che pratico.
Letto, riletto e piaciuto. Aggiungo che nessuno di noi mette in dubbio la mirabile conoscenza delle leggi, delle regole, dei disciplinari e degli USI del tigrone di Canacatti, professore
poliedrico al quale si può aggiungere il nuovo arrivato Olly ed altri
che...omissis...Ma un conto è descrivere la normativa come fa continuamente, un conto è prevedere i suoi risvolti pratici fino
alla sua insostenibilità oggettiva. Adesso si aprirà una nuova discussione sul chi ha la veste per tale definizione...e non la finiremo più...Perciò continuo ad invitare (mi sembra il quarto)
il postante @sigmund (che sia un emblematico seguace del
grande psicanalista Sigmund Freud...???) a dare prova di correttezza e a chiudere come meglio gli aggrada questo stucchevole topic. Sono ben altri i problemi che affliggono i Locatori. E chi non è d'accordo che un fradJACOno lo colga.qpq
 

uva

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Confermo

Idem
Meno male che qualcuno conferma! Io non ho competenze giuridiche sull'argomento, ma sovente mi trovo ad affrontare "faccende anagrafiche".
Faccio un esempio un po' bizzarro.
Il proprietario di una palazzina a Torino (con sei appartamenti di cui uno all'epoca libero in attesa di essere locato) mi ha avvisata tutto preoccupato che sulla targhetta del citofono dell'appartamento vuoto e sfitto qualcuno applicava un'etichetta con due cognomi (italiani) sconosciuti a lui, ai suoi inquilini e ad altre persone dei condomìni adiacenti.
Il proprietario staccava l'etichetta e il giorno dopo gli sconosciuti la rimettevano.
Dopo essersi appostato inutilmente per individuare i "colpevoli" è andato dalla polizia municipale a riferire il fatto.
Gli hanno detto che qui a Torino ci sono persone che tentano di prendere la residenza "trasferendosi" da altri Comuni del sud per pagare di meno il premio assicurazione RC auto.
Non so se ciò sia vero. Comunque il proprietario ha messo un cartello vicino al citofono con scritto "I Sigg. X e Y sono stati denunciati all'Autorità competente per falsa dichiarazione residenza anagrafica" e il fatto non si è più ripetuto.
 

quiproquo

Membro Senior
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Meno male che qualcuno conferma! Io non ho competenze giuridiche sull'argomento, ma sovente mi trovo ad affrontare "faccende anagrafiche".
Faccio un esempio un po' bizzarro.
Il proprietario di una palazzina a Torino (con sei appartamenti di cui uno all'epoca libero in attesa di essere locato) mi ha avvisata tutto preoccupato che sulla targhetta del citofono dell'appartamento vuoto e sfitto qualcuno applicava un'etichetta con due cognomi (italiani) sconosciuti a lui, ai suoi inquilini e ad altre persone dei condomìni adiacenti.
Il proprietario staccava l'etichetta e il giorno dopo gli sconosciuti la rimettevano.
Dopo essersi appostato inutilmente per individuare i "colpevoli" è andato dalla polizia municipale a riferire il fatto.
Gli hanno detto che qui a Torino ci sono persone che tentano di prendere la residenza "trasferendosi" da altri Comuni del sud per pagare di meno il premio assicurazione RC auto.
Non so se ciò sia vero. Comunque il proprietario ha messo un cartello vicino al citofono con scritto "I Sigg. X e Y sono stati denunciati all'Autorità competente per falsa dichiarazione residenza anagrafica" e il fatto non si è più ripetuto.
Meraviglioso...Si metta a confronto il comportamento, questo sì mendace, con quello della famiglia pisana...e si ritiri con un minimo di onestà mentale l'accusa, sia pure solo ipotizzata, di
mendacio del capofamiglia, pardon del Padre ( si può dire???)
che per coerenza dialettica è il firmatario della notifica alla
Anagrafe di Pisa. Dove sei Sigmund??? Vuoi continuare a giocare
a nascondino...??? O aspetti che per stanchezza i non esperti di propit ti diano ragione...??? sicuramente non da Quiproquo.
 
O

Ollj

Ospite
Ritorno sull'argomento a sottolineare le giuste osservazioni di @uva e di @quiproquo quanto alla residenza dei "Pisani": nessun specifico accertamento, nessuna azione, nulla potrà fare l'ufficiale accertatore al riguardo!

Il problema nemmeno si pone ed al Giudice non interessera' minimamente accertare la veridicita' o meno delle affermazioni fatte dal capo famiglia.
La gravita' delle ragioni deve preesistere, quale elemento necessario ed autogiustificantesi; una sorta di causa che determinasse lo spostamento di residenza.
Il vulnus del conduttore sta nel fatto che il centro dei propri affari, il luogo in cui svolge il proprio lavoro (per mantenere se' e la propria famiglia) continuera' a coincidere col luogo indicato nel contratto di locazione immobiliare, luogo lontano da quello in cui risiede la famiglia e che, salvo tipologie particolari di attività lavorativa, impedirà un effettivo ricongiungimento (costringendo il capo famiglia a stanziare stabilmente nel lugo del contratto di locazione).
Di tutto ciò il Giudice terra' conto, anche alla luce della Giurisprudenza secondo cui: "le rilevanze anagrafiche rivestono un valore meramente presuntivo circa il luogo dell'effettiva abituale dimora, il quale è accertabile con ogni mezzo di prova, anche contro le attese risultanze anagrafiche, assumendo rilevanza esclusiva il luogo ove il destinatario della notifica dimori di fatto in via abituale" (Cassazione Civile n. 11550/2013)

Poi come detto sarà un terno al lotto, un lancio di dadi e solo il libero convincimento del Giudice dipanerà la matassa.... Alea iacta est.
 

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