griz

Membro Storico
Professionista
Nessuno è onniscente. Tuttavia visto che il notaio cura l'ufficialità dell'atto, rientra, a mio avviso, la domanda di rito fatta alla parte venditrice prima, e poi a quella acquirente, se l'immobile disegnato in planimetria corrisponde alla disposizione reale dei locali sia per ubicazione che per numero di vani. Sull' atto di acquisto del mio appartamento c'é una descrizione minuziosa dell'appartamento con tanto di affacci. Pensavo che fosse un modus operandi comune a tutti i notai.
sicuramente è così e venditore e compatore erano d'accordo, non può essere diversamente, al momento è anche difficile seguire perfettamente e comprendere appieno quello che il notaio legge
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Nel 2003 ho acquistato un'appartamento ristrutturato.
Undici anni fa!! undici anni fa non vi era il bisogno che la planimetria doveva corrispondere con il dato di fatto. Hai comprato in quel modo. La pietra sopra se non ce la metti tu, ci si mette da sola. Ora per mettere tutto in regola pagherai solo una multa massimo di 258 euro al comune di roma, e duecento per la variante. più il compenso per il tecnico che dovrà presentare la planimetria. Comunque il più di lavoro è fatto visto che al catasto le cose risultano a posto. (Una domanda ai tecnici @Gianco . @daniele78 . @griz . Se al catasto le cose risultano in regola, non può riportare lo stato di fatto del catasto al comune automaticamente senza spese? d'altronde il lavoro è stato fatto e presentato. )
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
@arciera purtropo non puoi riportare la situazione catastale sul Comune, ma devi presentare proprio una sanatoria in quanto al comune competerebbe la parte normativa-urbanistico- edilizia-igienica.
Ad esempio dal rilievo del fabbricato esistente, verificando le norme igienico edilizie verifichi che: i locali abbiano altezze adeguate, metrature minime di legge, aperture delle finestre minime di legge ecc.
Può anche essere che la ristrutturazione, in toto o anche solo in minima parte, non risponda alle norme igienico edilizie nazionali quindi trovarsi cucine e /o soggiorni più piccoli del consentito, superfici aero illuminanti (quelle dei serramenti per intenderci) che non corrispondono ai minimi di legge. il Comune valuta tutta la parte burocratico amministrativa- civilistica (salvo i diritti di terzi) mentre il catasto cura SOLO l'aspetto burocratico-fiscale.
La planimetria catastale riporta indicativamente solo la misura generale delle altezze dei locali, nelle autorizzazioni comunali riporti la mappa terreni catastale, le dimensioni interne le superfici di ogni locale, ir apporti aeroilluminati ecc. tutta un'altra cosa.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
io ho comprato casa nel 1996 la planimetria conforme allo stato dei luoghi è stata allegata all' atto di proprietà.
Come già diceva Griz prima del decreto del 2010 c'era già la corrispondenza, la "triangolazione" tra stato di fatto, assentito (comune) e censito (catasto) fu un criterio introdotto a seguito del primo condono fiscale edilizio appunto la 47/85.
 

griz

Membro Storico
Professionista
signori! fidatevi, va fatta per forza una sanatoria presentata al Comune, ammenda di 516 € e compenso professionale del tecnico rilevatore, ho fatto alcune pratiche per questa ragione relativamente ad appartamenti che dovevano essere vanduti e la planimetria non coincideva.
La dichiaraizone delle non esistenza di opere realizzate senza presentazione della Pratica Ediliza da parte del venditore, ai sensi della 47/85 si fa obbligatoriamente del 1985 ed è in tutti gli atti che potete trovare, stipulati da quella data in poi
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Si poteva vendere. Il notaio poteva rogitare quindi. Oggi con le ultime disposizioni l'immobile e' invendibile.
 

alby49

Membro Junior
Ringrazio tutti per i pareri espressi. Devo solo ammettere di non aver prestato molta attenzione alla mappa catastale al momento del rogito per cui la mia connivenza non c'era. C'era sicuramente la malafede del venditore che ha presentato al catasto la nuova mappa catastale pochi giorni prima della vendita, impedendo al notaio e al suo tecnico di accorgersi delle modifiche e chiederne conto.
Mi accorgo solo oggi dei fatti perché vorrei vendere la casa ed il nuovo notaio mi ha messo in avviso.
Emerge chiaro che la cosa da fare è una sanatoria, ma, insisto, posso rivalermi sul venditore? Il fatto che lui abbia presentato la nuova mappa prima della vendita (anche se di pochi giorni) non lo inchioda alla responsabiltà di aver commesso un abuso edilizio anche se minore?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Che poi la sanatoria su debba per forza fare oggi, quello è' un altro paio di maniche. Questo e' fuori discussione.[DOUBLEPOST=1396278209,1396277971][/DOUBLEPOST]Come ti ho detto di poteva vendere. C'è un abuso non completamente sanato. Tu potrai riprendere il lavoro già svolto al catasto e ripresentarlo al comune per la sanatoria. Per la cifra minima non credo valga la pena tentare una rivalsa nei confronti del vecchio proprietario. Non credo che questo sia come da te proposto, un reato, e perseguibile per giunta.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Non credo neanche che si possa definire abuso perché è mancata la segnalazione al comune e una tassa di 250 euro che pagherai assieme alla sanzione di 258. Era mancata solo quella, la tassa, era tutto fatto. Perché il lavoro presentato al catasto era quello che si poteva presentare già allora al comune. Una indolenza dettata anche dai termini temporali. Non ce l'avrebbe fatta a rogitare in attesa dei documenti protocollati al comune
 

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