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User_54145
Ospite
Buonasera a tutti, mi rivolgo ancora una volta a questo validissimo forum, sperando di non aver sbagliato la sezione tematica. Premetto anche che prima di scrivere il presente post, ho letto su propit.it molte discussioni sul tema in oggetto, ma mi sono reso conto che la materia è complessa e, soprattutto, ogni caso è una storia a sè. Vengo al mio caso:
ho una casetta in collina, indipendente su tre lati, in un piccolo comune piemontese che era stata dei miei nonni, poi dei miei genitori ed infine l'ho ereditata io. Essa è l'ultima casa del comune, ossia l'unica strada comunale termina in un cortile dove prima c'è la casa del vicino e poi la mia (le due case sono unite su un lato). Da tempo immemore (70 anni o più) arrivando nel cortile siamo sempre passati (e tuttora passiamo) davanti alla casa del vicino e non ci sono stati mai problemi.
Ora però, per ragioni professionali e famigliari ho deciso di vendere la casa e l'ho proposta al vicino (col quale sono in buoni rapporti) che mi ha ringraziato ma non è interessato. Egli però mi ha chiesto se si poteva definire bene il discorso della servitù di passaggio col futuro acquirente perché non intendeva erigere steccati o muretti per definire il passaggio. In altre parole, ho colto che mi stava chiedendo di cercare un percorso alternativo di accesso, cosa che nella specifica struttura del terreno circostante (ripidi pendii collinari) è assolutamente impossibile a meno di lavori imponenti e strutture dal costo improponibile.
Nello scusarmi per la lunga premessa, che però credo serva ad inquadrare il problema, chiedo:
- La servitù di passaggio, tuttora in uso, decade con un nuovo acquirente?
- Potrei essere obbligato a predisporre un percorso alternativo di accesso che, di fatto, è impossibile?
- Questo diritto di passaggio che ha le sue origini dal secolo scorso deve essere dimostrato o sta scritto da qualche parte?
- Cosa dovrò chiarire e specificare al futuro acquirente (quando lo avrò trovato) su questo tema?
Grazie come sempre a tutti per l'attenzione e grazie a chi mi vorrà rispondere.
Ivan
ho una casetta in collina, indipendente su tre lati, in un piccolo comune piemontese che era stata dei miei nonni, poi dei miei genitori ed infine l'ho ereditata io. Essa è l'ultima casa del comune, ossia l'unica strada comunale termina in un cortile dove prima c'è la casa del vicino e poi la mia (le due case sono unite su un lato). Da tempo immemore (70 anni o più) arrivando nel cortile siamo sempre passati (e tuttora passiamo) davanti alla casa del vicino e non ci sono stati mai problemi.
Ora però, per ragioni professionali e famigliari ho deciso di vendere la casa e l'ho proposta al vicino (col quale sono in buoni rapporti) che mi ha ringraziato ma non è interessato. Egli però mi ha chiesto se si poteva definire bene il discorso della servitù di passaggio col futuro acquirente perché non intendeva erigere steccati o muretti per definire il passaggio. In altre parole, ho colto che mi stava chiedendo di cercare un percorso alternativo di accesso, cosa che nella specifica struttura del terreno circostante (ripidi pendii collinari) è assolutamente impossibile a meno di lavori imponenti e strutture dal costo improponibile.
Nello scusarmi per la lunga premessa, che però credo serva ad inquadrare il problema, chiedo:
- La servitù di passaggio, tuttora in uso, decade con un nuovo acquirente?
- Potrei essere obbligato a predisporre un percorso alternativo di accesso che, di fatto, è impossibile?
- Questo diritto di passaggio che ha le sue origini dal secolo scorso deve essere dimostrato o sta scritto da qualche parte?
- Cosa dovrò chiarire e specificare al futuro acquirente (quando lo avrò trovato) su questo tema?
Grazie come sempre a tutti per l'attenzione e grazie a chi mi vorrà rispondere.
Ivan